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 Avellino –  “La General Data Protection Regulation deve essere un’opportunità per sviluppare business”. E’ quanto emerso dall’incontro tenutosi nella sala Agnelli di Confindustria Avellino, organizzato da Ricerche e Studi (società di scopo della Confederazione Irpina) e MyWeb School (network di formazione), che ha visto, oltre alla partecipazione dell’esperto internazionale di sicurezza informatica e docente di MyWeb School, Riccardo Meggiato, la partecipazione del presidente nazionale di FondImpresa, Bruno Scuotto, del presidente del gruppo Piccola Impresa della Campania, Renato, e del presidente del gruppo Piccola Impresa di Confindustria Avellino, Andrea Giorgio.

Ed è stato proprio Giorgio ad evidenziare l’importanza, “per tutte le imprese delle nuove regolamentazioni al tempo dell’Industria 4.0. Pensate ai furti di progetti, di formule, di segreti industriali, poi immessi sul mercato a vantaggio economico di chi non ha investito né tempo né soldi né capitale umano. Questo crea un’alterazione del mercato, oggi basato essenzialmente sull’economia delle idee”.

Giorgio ha ribadito la necessità per le aziende di “governare le nuove norme per renderle un fattore di competitività nel quotidiano e quindi sul mercato”.

Stesso a dirsi, per il presidente del gruppo Piccola Industria di Confindustria Avellino, per i processi della Pubblica Amministrazione, “che deve puntare sulla digitalizzazione, quindi governarla, per dare uno slancio a nuovi investimenti e quindi garantire la crescita del territorio”.

Ma per farlo occorre un cambiamento culturale del capitale umano, tanto delle impresa quanto della PA. “Rimanere costantemente aggiornati rappresenta uno dei fattori differenzianti per aumentare la competitività”, come ha sottolineato Bruno Scuotto, presidente nazionale di FondImpresa e vicepresidente nazionale del Gruppo Piccola Industria. Per Scuotto tutto passa dalla “diffusione della cultura della formazione, quale percorso necessario per far crescere le persone ed i sistemi. Volendo fare sintesi – ha aggiunto – per essere del mestiere bisogna diventarlo”.

E la GDPR, secondo Scuotto, è uno di “quei percorsi virtuosi che garantiscono un organigramma di gestione, che consente di preservare e regolamentare i dati, che oggi rappresentano per qualsiasi azienda il vero valore aggiunto”.

Valore aggiunto che ha evidenziato anche Riccardo Meggiato. L’esperto in sicurezza informatica, infatti, snocciolando dei numeri ha posto l’accento sulle perdite medie delle singole aziende “che ammontano, in media, a 6,7 milioni di euro l’anno per ciascuno attacco. Tutto questo per non essere stati attenti nel seguire regole semplicissime, che oggi la GDPR codifica in 100 articoli, consentendo alle realtà imprenditoriale di mettere in atto una strategia di difesa dei propri dati”.