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Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Probabilmente, per certe persone la “manifestazione del consenso” verso la propria squadra vale addirittura di più di quella recitata sull’altare. Il poter del calcio è capace anche di questo, con la squadra del cuore addirittura capace di estraniare, anche solo per la durata di novanta minuti, il pensiero della malattia.

E’ quanto accaduto sabato sera al Partenio-Lombardi per Gennaro De Fazio che da dodici anni combatte contro la SLA. Non può parlare, non può muoversi e comunica solo con un computer speciale guidato dal suo sguardo. Il desiderio più grande lo ha esternato proprio così, uno sguardo puro e desideroso di rivedere il lupo allo stadio. Il suo desiderio si è esaudito, Gennaro è tornato allo stadio. Insieme alla collaborazione del gruppo degli “Insuper..abili biancoverdi” e del suo amico Ermelindo Romano, con una ambulanza è stato portato allo stadio. Ha guardato la partita in barella. Lo svantaggio firmato di Cianci aveva lanciato tutti nello sconforto, ma poi alla fine l’Avellino ha rimontato la gara vincendo per 2-1, strappando una vittoria per Gennaro. Una vittoria da dedicare a lui. Qualche mese fa una delegazione dei lupi, guidata da Michele Pazienza gli ha fatto una promessa. Un sogno da realizzare in primis per Gennaro che nonostante le difficoltà non ha mai mollato il suo amato lupo. Emozioni vere, passione pura. Una bella storia di amore e fedeltà, che sta a simboleggiare quanto il calcio possa non essere solo un semplice gioco, ma una vera e propria ragione di vita.