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L’ex consigliere comunale Nicola Giordano interviene con una lettera aperta indirizzata al Commissario Prefettizio Giuliana Perrotta, esprimendo forti perplessità sulla decisione di avviare la liquidazione della Società Avellino Città Servizi S.r.l. (ACS), interamente pubblica e di proprietà del Comune di Avellino.

“Gentile Commissario, nella mia qualità di ex consigliere comunale di minoranza, sempre contrario all’affidamento ai privati del servizio della sosta e all’esternalizzazione di servizi milionari, sento il dovere civico di esprimere forti perplessità riguardo alla decisione di avviare la liquidazione della Società Avellino Città Servizi S.r.l., società interamente pubblica con unico socio il Comune di Avellino.

Il Consiglio Comunale aveva deliberato la ricapitalizzazione di ACS, riconoscendo l’importanza strategica dell’azienda e la necessità di consolidarne la struttura economica. Tuttavia, tale ricapitalizzazione non è mai stata attuata, senza che siano state fornite motivazioni chiare ai cittadini, nonostante la delibera sia registrata sia negli atti del Comune (socio unico di ACS) sia nei bilanci della società, dove figura la ricapitalizzazione e il credito verso il socio Comune di Avellino.

Lei afferma che i bilanci 2023 e 2024 non sarebbero approvabili: ma per quale motivo? Se i bilanci non risultano veritieri, è indispensabile fornire piena chiarezza pubblica. Il bilancio 2022, infatti, riportava la volontà esplicita del socio unico di procedere alla ricapitalizzazione, e non risulta che tale volontà sia mai stata revocata. Il socio ha inoltre diritto di far apportare al bilancio contabile le rettifiche che ritiene opportune.

Dalla lettura delle Sue dichiarazioni emerge la sensazione che si stia applicando un sillogismo discutibile: poiché due sindaci sono stati inadempienti e un precedente commissario prefettizio ha ritenuto di non approvare i bilanci e di non procedere alla ricapitalizzazione, allora anch’io devo fare altrettanto. Questo ragionamento non può valere: oggi la responsabilità amministrativa è Sua, e la città ha diritto di sapere se l’atto di liquidazione sia un obbligo tecnico-contabile, una scelta politica precisa o una comoda via d’uscita.

Lei stessa ha dichiarato che le somme destinate alla ricapitalizzazione servono ad altro: se così fosse, appare evidente che la decisione di liquidare ACS non derivi da un vincolo tecnico, ma da una scelta gestionale. Tale scelta esporrebbe il Comune a dover coprire, di fatto, le richieste di tutti i creditori di ACS e non sarebbe sostenibile una difesa dell’Ente Comune di Avellino che:

  • ha deliberato la ricapitalizzazione con un atto di impegno;

  • è a conoscenza che di tale ricapitalizzazione esiste traccia nei bilanci di ACS, e anzi ha approvato il bilancio 2022 con tale credito al suo interno;

  • intende distrarre le somme “per altro”, pur avendo concorso a determinare due anni di esercizio con nuove obbligazioni assunte.

Restano inoltre aperte questioni fondamentali:

  • Come intende gestire il servizio di sosta oggi affidato ad ACS?

  • Se il servizio passerà al Comune, i dipendenti saranno assorbiti?

  • In caso di affidamento a privati, con quali criteri e garanzie per il personale e per il servizio?

Inoltre, Le segnalo che la convenzione sottoscritta con Telereading, attuale gestore del servizio della sosta, unitamente alle osservazioni dell’ANAC, che in più occasioni ha ritenuto la convenzione “sbilanciata” a favore dei privati, impone una revisione complessiva del piano finanziario prima di procedere a qualsiasi nuovo affidamento.

Liquidare ACS oggi e cedere i servizi ai privati significherebbe perpetuare gli errori dell’Amministrazione Festa, già responsabile di esternalizzazioni di funzioni strategiche, penalizzando la gestione pubblica e rinunciando a un possibile volano economico per la città.

Sul tema dei “risparmi IVA”, la questione non appare fondata: il Comune già paga l’IVA sugli incassi e, con la fatturazione ad ACS, si pagherebbe solo la differenza. In ogni caso, anche con l’affidamento del servizio a soggetti terzi il problema resterebbe identico.

Per questi motivi, chiedo pubblicamente un chiarimento su punti essenziali:

  1. Quali sono le reali ragioni della mancata approvazione dei bilanci?

  2. Perché non si è data attuazione alla ricapitalizzazione già deliberata dal Consiglio Comunale?

  3. Perché si è scelta la liquidazione invece di un rilancio industriale della società?

Avellino ha bisogno di una gestione trasparente e lungimirante dei servizi pubblici, non di ulteriori esternalizzazioni che svuotano la città di competenze e opportunità.

Con rispetto istituzionale, ma con fermezza, Le chiedo di sospendere il percorso di liquidazione di ACS e di avviare un confronto pubblico per definire una soluzione condivisa e sostenibile.”

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