Una importante operazione di servizio condotta dal personale di Polizia Penitenziaria si è svolta oggi nel carcere di Ariano Irpino. A dare la notizia è Argenio Marianna, vicesegretario regionale per la Campania del SAPPE.
Nel corso di un controllo sui familiari autorizzati ad effettuare i colloqui con i propri congiunti, il cane antidroga Spike del Nucleo Regionale cinofili, Distaccamento di Avellino, ha bloccato una giovane donna del Napoletano che aveva indosso circa 100 grammi di hashish ben occultata nelle parti intime. La donna è stata arrestata ai sensi dell’art 73 DPR 309/90. La sindacalista esprime il compiacimento del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ai Baschi Azzurri del Nucleo Cinofili del Distaccamento antidroga di Avellino che hanno dato ennesima dimostrazione di capacità ed efficienza ed al personale del reparto colloqui della Casa Circondariale di Ariano Irpino che, con professionalità ed astuzia, porta avanti ogni giorno una battaglia per contrastare il traffico di sostanze stupefacenti all’interno del penitenziario, nonostante la critica carenza di organico ed il grave sovraffollamento.
Il Segretario Generale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, Donato Capece, evidenzia che “nelle carceri italiane il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga e che nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi”. “Peraltro”, prosegue, “è utile ricordare che anche nelle ultime relazioni al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia è emerso come lo scenario della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia è caratterizzato da trend in aumento: in rapporto sia ai consumi, sia ai reati penali in violazione del “Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”, sia alla domanda di trattamento”.
“Fatto, questo, che coinvolge anche la popolazione detenuta”, conclude Capece, per cui “il SAPPE rinnova percorsi di formazione ed aggiornamento professionale ad hoc per il personale della Polizia Penitenziaria”.