- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Le vittorie del passato sono ormai solo un ricordo. La soddisfazione di aver permesso alla stagione 2019/20 di concludersi rimane, ma lo sguardo di Gabriele Gravina è proiettato al futuro. I primi verdetti sono stati sanciti, ieri sera è stato anche assegnato uno scudetto che la Juventus aveva detto di non volere qualora il campionato non fosse ripreso.

Lo scudetto è sempre un titolo di merito“, ha esordito il presidente federale a La politica nel pallone su Gr Parlamento, “in un momento così complicato, non solo per lo sport italiano ma per tutto il nostro paese a causa di questo virus, arrivare a questa conclusione credo sia un risultato straordinario. Per il campionato ma soprattutto per chi ha vinto il campionato“.

Dalle buone alle cattive notizie il passo è però breve. “La mia mente e il mio cuore sono già al di là di questo campionato. Sono molto ma molto preoccupato per la prossima stagione“, ammette Gravina, “le squadre dovranno cominciare tra non molto i raduni e la preparazione e siamo in grandissimo ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire. Non sappiamo questo stato d’emergenza per quanto tempo ancora sarà prorogato“. Chiaro il messaggio lanciato al Governo che ha fatto intendere di voler estendere lo stato di emergenza senza però chiarire se fino a ottobre o fino a dicembre.