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Avellino – L’annuncio del sindaco Foti è stato accolto con soddisfazione dalla città, ma sul futuro dell’ex ospedale Moscati ci sono ancora tante ombre, a cominciare dal suo riutilizzo: «C’è un vincolo di destinazione d’uso a scopo sanitario». A chiarirlo è Tiziana Guidi, ex candidata sindaco nel 2013 con il Movimento a 5 Stelle e che, negli ultimi anni, ha dato vita al comitato “Avellino rinasce” con cui conduce in prima linea la battaglia per il recupero della struttura di viale Italia.

«Prima che il sindaco annunciasse le sue dimissioni, poi ritirate – spiega la Guidi – avevamo un appuntamento con lui per discutere proprio dell’ex ospedale. Alla luce di queste dichiarazioni, stesso oggi chiederò un nuovo incontro. Al di là della transazione con la Regione per acquisire il bene, c’è da affrontare il tema del riutilizzo». E su questo aspetto è legato il discorso della destinazione d’uso che vincola la struttura. «Noi abbiamo fatto una petizione chiedendo un riutilizzo a scopo ospedaliero e citando il vincolo che c’è sulla parte storica dell’ospedale. La soprelevazione fu fatta grazie all’intervento della Provincia che si accollò una parte del mutuo, questo fu erogato dallo Stato con un vincolo perpetuo sull’utilizzo ospedaliero». Una vicenda che quindi entra in contrasto con quanto affermato ieri dal sindaco Foti: entrare in possesso del bene e trasferirvi il Tribunale. «Non so come possa riuscirci – ammonisce Guidi – anche perché la parte utilizzabile, ovvero quella adeguata alle ultime normative antisismiche, equivale alla metratura che ha attualmente il Tribunale, il quale lamenta mancanza di spazi. Quindi questi problemi non verrebbero risolti. Poi c’è sempre la questione del vincolo sulla destinazione d’uso. Tra l’altro, anche volendo trasferire il Tribunale, quella struttura nasce come ospedale, se si vuole mettere altro bisogna fare i lavori e il Comune non ha soldi». La linea del Comitato, che poi si è tramutata in petizione, è sempre stata quella di tenere fede alla destinazione d’uso e coinvolgere l’Asl di Avellino nel riutilizzo della struttura di viale Italia. «Possono essere trasferiti al suo interno tutti gli uffici esterni dell’Asl per i quali la Regione Campania spende 640 mila euro all’anno in fitti. Se gli amministratori di Avellino fossero più furbi potrebbero offrire alla Regione gli stessi spazi a un importo minore». Con un duplice vantaggio: uffici accorpati per l’Asl e un introito annuo per le casse comunali. «L’utenza ne guadagnerebbe – spiega Guidi – e si potrebbero creare nuovi spazi come per l’obesità infantile, la prevenzione del tumore al seno, ma anche un punto di primo soccorso a centro città in modo tale che chiunque abbia un malessere potrebbe recarsi subito presso un ambulatorio. Per il Comune sarebbe un guadagno perché incasserebbe i soldi del fitto, inoltre si rilancerebbe questa zona che ha già visto chiudere otto attività commerciali. Con nuovi locali, l’ente guadagnerebbe in tasse». In attesa di capire se realmente il Comune acquisirà l’area, resta qualche perplessità sulla tempistica di un annuncio che arriva a pochi mesi dalle elezioni. «Si sono evoluti, una volta facevano passare il camion per tappare le buche prima delle elezioni. Adesso magari fanno cose con un alto valore simbolico – ironizza la Guidi. Hanno tenuto in ostaggio la città, parlo del Pd, facendo cose vergognose. Ora si sono ravveduti? Ogni tanto bisogna credere ai miracoli».

Marco Imbimbo