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SI chiama Viktoria Kostyuk, è  una giovane ragazza che decide di denunciare pubblicamente tutte le falle del Pronto soccorso dell’Ospedale Moscati di Avellino, per quel che ne dicano i vertici oltre ai continui endorsement del Governatore campano Vincenzo De Luca per un sistema sanitario pubblico a suo dire impeccabile.

“Lo schifo e la vergogna“- dice in premessa Viktoria raccontanto quanto accaduto venerdi scorso quando la madre di 48 anni accusa forti dolori nella zona pelvica, fino a decidere il giorno dopo di recarsi al pronto soccorso del Moscati.
 
“Erano le 17:03  di sabato 20 maggio quando siamo arrivate e già all’accettazione abbiamo scontrato totale indifferenza- scrive la ragazza. “Signora ma lei per un semplice mal di pancia si reca al pronto soccorso!?” dice la ragazza dell’accettazione…senza nemmeno aver controllato cosa avesse. (Mia madre che sopporta qualsiasi dolore e se va all’ospedale significa che veramente non ce la fa più).
Dunque ci mettono in sala d’attesa con il codice azzurro (non urgente), dopo sette ore di attesa riesce ad entrare e l’unica cosa che fanno è un prelievo per poi lasciarla di nuovo in sala d’attesa su una sedia fino alle 10 del mattino…
le viene diagnosticata una cisti di 10 cm sulla ovaia ma questo non li fa pensare che sarebbe il caso di ricoverarla dato che ha bisogno di un urgente intervento chirurgico”.
 
Quindi le due donne tornano a casa con la prescrizione di una  risonanza magnetica e controlli vari. “Ma abbiamo passato tutta la notte in bianco in quanto lei piangeva dal dolore che le provocava questa “cisti” e lunedì ci siamo recate in una clinica per fare quello che è stato assegnato di fare per conto suo quando in realtà dovevano farlo direttamente all’ospedale. Fatti i controlli ci è stato detto che non era una semplice cisti di 10 cm mа di ben 14 cm che andava a spingere tutti gli altri organi e per questo lei non riusciva nemmeno a respirare a volte.
Una volta ricevuti tutti i referti ci siamo recati un’altra volta all’ospedale il 23 maggio 2023 dove siamo andate direttamente nel reparto del pronto soccorso ginecologico dove le hanno fatto due  flebo e l’hanno tornata a mandare a casa dopo che lei ha detto che quelle flebo non le hanno aiutato per nulla.
Inoltre appena arrivata all’ospedale, ho chiesto gentilmente a più persone del personale di darmi una sedia a rotelle in quanto mia mamma non riusciva a camminare ma mi è stato detto “signora se la deve fare per forza a piedi fino al secondo piano perché di sedie non ce ne sono libere.
Ora siamo di nuovo a casa e siamo solo io e mamma, io sono minorenne e non ho la minima idea di come si fa il primo soccorso ad una persona che sta male, sono quattro giorni che mia mamma sta a letto e io cerco di aiutarla in qualsiasi modo possibil”.
 
Dopo che la ragazza ha raccontato pubblicamente la sua storia, sarebbe intervenuta la Clinica privata Malzoni di di Avellino che ha aperto le sue porte alla signora che ora sarà curata dagli specialisti della nota casa di cura di alta specializzazione. “Questo grazie – aggiunge Viktoria -al direttore sanitario, prof Malzoni, primario del reparto di ginecologia della nota casa di cura Villa dei Platani, della caposala della ginecologia e del personale dell’accettazione che non ha esitato ad accogliere la paziente”.