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Dodicimila giovani in fuga da Irpinia e Sannio negli ultimi dodici mesi, 40mila in cinque anni nelle Aree Interne della Campania
perché sottoutilizzate per le proprie risorse e potenzialità.

E’ quanto emerge dal Rapporto Aree Interne Campania, focus province di Avellino e Benevento, realizzato dall’Università del Sannio in collaborazione Confindustria Campania – Centro Studi e Piccola Industria. ( clicca qui per consultare il report completo)

Questo pomeriggio nella sede di Confindustria Avellino si è riunita la Commissione regionale speciale Aree interne presieduta dal consigliere Michele Cammaranno, per esporre i dati e discuterne con il mondo politico e produttivo della provincia di Avellino.

Presenti Pasquale Lampugnale, Presidente Piccola Industria Confindustria Campania, Gerardo Canfora, rettore dell’Università del Sannio, Giuseppe Marotta, Pro-Rettore dell’Università degli Studi del Sannio e Professore Ordinario del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM).

ll lavoro nasce con l’intento di analizzare il quadro economico, sociale ed infrastrutturale delle aree interne di Benevento e Avellino e delineare le possibili politiche di sviluppo territoriali da poter adottare al fine di colmare i gap che caratterizzano tali territori e soprattutto generare attrattività imprenditoriale e sociale», spiega Unisannio.

ll rapporto offre uno spaccato aggiornato sulle aree interne, fatto di criticità note e di potenzialità inedite”, ha spiegato il Rettore Canfora- “Tra le prime troviamo il fenomeno dello spopolamento con numeri che cominciano ad essere veramente preoccupanti: le due province di Avellino e Benevento hanno perso circa 40 mila persone nell’ultimo quinquennio e circa 12 mila nell’ultimo anno”.
Nel contempo, ha sottolineato Canfora, «le potenzialità sono rappresentate, invece, dal fatto che queste aree presentano un importante patrimonio di risorse naturali, in particolare vento, sole e acqua, che costituiscono le tre risorse strategiche da cui dipende l’efficacia della transizione ecologica, del contrasto al cambiamento climatico e del conseguimento degli obiettivi di Agenda 2030. Per valorizzare queste potenzialità è importante la consapevolezza della necessità di azioni partecipate e condivise, basate sulla sussidiarietà orizzontale, e di politiche mirate orientate anche alla redistribuzione locale del valore creato. L’Università del Sannio è pronta a fare la propria parte, mettendo a disposizione del territorio e delle istituzioni le competenze necessarie per dare concretezza a queste potenzialità».

L’obiettivo – ha spiegato Lampugnale – è quello di avviare una collaborazione stabile con il consiglio regionale per avviare un ciclo di audizioni per ascoltare territorio, imprenditori, stakeholder e per promuovere una progettualità che possa dedicare a tale area linee di finanziamenti specifiche, poiché riteniamo che dalla riduzione dei divari interni alla Campania, possano derivare crescita e sviluppo maggiori in un territorio che tutte le caratteristiche e le potenzialità per crescere”.

Il Presidente della Commissione Cammarano ha aggiunto: “Il rapporto con Confindustria e Unisannio è molto gratificante. Insieme stiamo elaborando una serie di linee guida per poter migliorare la qualità della vita nelle aree interne. È importante sicuramente parlare con le aziende, anche con le politiche regionali, e capire come aiutare le prime. È un tema innovatore dal punto di vista della modalità di Commissione, che per la prima volta esce dalla Regione e va ad ascoltare gli imprenditori. Un buon momento per imprenditori e cittadini per integrarsi con le istituzioni, per collaborare attraverso input e strategie”.