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Il GIP del Tribunale di Avellino ha rigettato la richiesta di proroga delle indagini preliminari chiesta dalla Procura nei confronti dell’ex sinaco Gianluca Festa e altri diciassette indagati nell’ambito dell’inchiesta “Dolce Vita”.

Si tratta di una parte delle contestazioni, in particolare la turbata libertà degli incanti e la turbata libertà nella scelta del contraente, la corruzione nell’esercizio delle funzioni e il falso. Per questo motivo, dunque, entro dieci giorni la Procura dovrà determinarsi rispetto a queste contestazioni, chiedendo il rinvio a giudizio o l’ archiviazione.

Nel provvedimento firmato dal Gip Argenio, viene rilevato, come avevano sostenuto anche le difese in aula nel corso dell’udienza celebrata in Camera di Consiglio, che le richieste della Procura sono state tardive, perché formulate in data successiva alla scadenza del termine di durata delle indagini preliminari.

“Ora attendiamo che la Procura ci dica cosa intende fare delle indagini, al netto di quelle svolte oltre il primo settembre del 2024, non utilizzabili nei confronti di Gianluca Festa, proprio in conseguenza del provvedimento di oggi”, il commento dall’avvocato Luigi Petrillo, difensore di Festa