Tornano in azione i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, nell’ambito dell’inchiesta “Dos Des”, che sta facendo luce in particolare sul Settore Edilizia Scolastica della Provincia di Avellino
Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle hanno acquisito ulteriore documentazione a Palazzo Caracciolo, dopo i sequestri e le perquisizioni disposte dal pm Fabio Massimo Del Mauro nei confronti di due funzionari provinciali, Sergio Davidde e Giovanni Cacchione, accusati di corruzione nell’esercizio delle funzioni pubbliche.
L’inchiesta riguarda due appalti per interventi su edifici scolastici di Ariano Irpino e Montoro. Secondo gli inquirenti, Davidde – che ricopriva il ruolo di Rup – avrebbe operato in situazione di incompatibilità, intrattenendo rapporti diretti e costanti con le imprese vincitrici delle gare.
Nel fascicolo compaiono anche gli imprenditori Enzo Lucci e Giovanni Papa, insieme a Annarita Rossini, dipendente di una società collegata alla Provincia e ritenuta la presunta “tesoriera” del gruppo. A casa sua i finanzieri hanno trovato e sequestrato 95mila euro in contanti, parte dei quali conservati sottovuoto.
Le indagini del Nucleo PEF, coordinato dal tenente colonnello Mario Aliberti, hanno portato all’analisi di conti correnti, bonifici e tabulati telefonici: emersi versamenti sospetti, tra cui due bonifici da 700 euro per il matrimonio della figlia di uno degli imprenditori e oltre 2.000 contatti tra Davidde e un numero riconducibile a un altro indagato.
Intanto, per domani mattina è fissata davanti al Tribunale del Riesame di Avellino l’udienza sulle istanze di annullamento del sequestro presentate dalle difese di Davidde, Rossini, Lucci e Papa.