Dopo dieci anni, Roberto Insigne torna a vestire la maglia biancoverde dell’Avellino. Un ritorno che profuma di casa, deciso in tempi rapidissimi, spinto dal cuore e dalla voglia di rimettersi in gioco: “La trattativa è durata poco, ho voluto subito l’Avellino. Mi aspetto tanto da me e dalla squadra, ma partiamo con calma. Un aspetto è chiaro: vogliamo dire la nostra in questo campionato”, le prime parole dell’attaccante partenopeo nel suo secondo capitolo irpino.
Reduce dall’esperienza al Palermo, Insigne ha già sostenuto le visite mediche a Roma e si dice pronto, pur consapevole dei necessari adattamenti: “Mi sono allenato fino a ieri con il Palermo. Mi sento bene, anche se lì si faceva un lavoro diverso. Sto bene, ma devo fare qualcosina di più”.
Il ritorno ad Avellino ha anche un sapore personale, profondo: “La prima volta che ho giocato qui ero un ragazzino, ora sono papà. Tornare ha un significato speciale. Sono contento, felice di essere qui. I compagni mi hanno accolto davvero bene. Ho trovato un gruppo sano, come mi era stato presentato dal mister e dal direttore. È una squadra che sa divertirsi ma che sa anche dare tanto quando serve”.
Sul suo recente passato rosanero è chiaro: “È stata un’annata difficile, ma ho fatto il mio quando sono stato chiamato in causa. Ora però il mio presente è l’Avellino, e sono molto contento”.
Determinante nella scelta il contatto con il tecnico: “Ho parlato con il mister e mi ha trasmesso idee e voglia. È durata poco la telefonata, c’è un obiettivo chiaro e speriamo di raggiungerlo. Il suo modo di lavorare? Lascia liberi gli attaccanti, ma ci chiede concretezza. Cercheremo di fare ciò che ci chiede”.
Poi una battuta su un possibile rinforzo: “Tutino? Non l’ho sentito ancora, ma stasera lo chiamerò, insieme a Palmiero. Poi starà a lui decidere cosa fare. Nel caso, lo accoglieremo bene”.
Insigne sa bene quanto sia insidioso il campionato cadetto: “La Serie B è un campionato particolare, ma se inizi bene, la fase positiva può trascinarti a lungo. Noi ci proveremo”.