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Grottaminarda (Av) – Un passo storico. Un sogno che si sta per avverare. L’Alta Capacità e l’Alta velocità non sono più un miraggio in Irpinia. Questo è quanto emerge dal pomeriggio di lavori che si sono tenuti quest’oggi a Grottaminarda, in occasione del convegno “Una Terra, un sogno” organizzato da Confindustria Avellino. Cambieranno, quindi, le infrastrutture della Valle Ufita, con la realizzazione entro il 2025 della Stazione Hirpinia in località Santa Sofia. 

Al dibattito hanno preso parte il “padrone” di casa Giuseppe Bruno, l’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, nonché commissario straordinario dell’Alta velocità Napoli – Bari, Nicola Maiestro, dirigente del Gruppo Salini Impregilo Spa, Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. 

Tante le presenza politiche presente al Campo Sportivo di Grottaminarda: le più rilevanti sono state quelle del Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Inoltre, non poteva mancare la presenza del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia

Dopo i saluti del sindaco di Grottaminarda, Angelo Cobino, il presidente di Confindustria Avellino, Giuseppe Bruno, ha avviato la discussione. “Abbiamo il privilegio di ospitare la stazione Hirpinia, che contemplerà non solo gli spostamenti dell’utenza ma anche quello delle merci. Siamo di fronte a un cambiamento epocale che metterà freno al fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni”. 

“Sono 42 i miliardi che investiremo per le infrastrutture e di questo il 30% è destinato per la Campania e il Mezzogiorno. Questa opera è la conferma che è possibile realizzare grandi infrastrutture all’insegna della sostenibilità. Sarà una vera e propria rivoluzione per un’area fondamentale per il nostro Paese” ha dichiarato soddisfatto l’Ad Gianfranco Battisti. 

Poi è stata la volta di Maurizio Gentile, direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana. “L’azione del commissario ha reso possibile l’accelerazione dei vari step burocratici dimezzando i tempi burocratici. Abbiamo lavorato in perfetta sinergia con tutte le istituzioni dei territori attraversati”.

Le grandi imprese non si realizzano senza l’intervento in primo piano della politica. Ecco perché sono stati fondamentali gli interventi di De Luca e del ministro De Micheli. Il presidente della Regione Campania ha sottolineato che siamo in un “Paese che non ha cultura della trasformazione. Il comitatismo non crea mai sviluppo. Bisogna cambiare il codice degli appalti che ha creato enormi problemi”. E agli amministratori delegati ha rilanciato: “C’è disparità di risorse tra i territori, non basta il 30% ma servirebbe il 50% degli investimenti per rimetterci in corsa. Ci auguriamo che il nuovo Governo accolga le nostre sollecitazioni”. Infine annuncia che “verranno spesi circa 5 miliardi per l’acquisto di nuovi treni, per investimenti edili, nuove infrastrutture, ospedali, risorse per i rischi sismici. Abbiamo una grandissima opportunità”.

 

Schietto e diretto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli. “Quando si parla di Sud il Governo è presente. Bisogna discutere per scegliere: il primo problema è che vanno fatte delle scelte con uno spirito di volontà nella realizzazione delle imprese. Decidere di fare delle opere è fondamentale per il nostro Paese. In passato siamo rimasti bloccati e oggi non esiste una grande opera che venga gestita allo stesso modo di altre, questo perché non ci sono certezze nelle leggi, che cambiano troppo spesso” sottolinea il ministro quota Pd. Sul futuro poi afferma che “Bisogna investire sulle medie e piccole imprese e non solo sulle grandi. Bisogna investire in capitale umano, partendo dalla formazione. Infine bisogna capire quali opere davvero servono al nostro Paese e ai nostri cittadini”. In passato sostiene il ministro “sono state fatte scelte sbagliate. Si è investito solo sulla gomma e sul ferro siamo in ritardo non solo al sud ma in tutta Italia”. 

 

I saluti sono stati affidati al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. “L’irpinia deve tornare ad essere centrale in Italia. Questa è una terra che per tecnologia e design non ha nulla da invidiare alle altre. Ora è il tempo di trasformare le parole in fatti. Il nostro ruolo è quello di fare da ponte tra il pensiero delle istituzioni del Paese e le imprese. Viviamo in un contesto in cui bisogna competere con l Cina e i dazi degli Stati Uniti. Solo investendo in scuole, lavoro e formazione possiamo creare un fattore di coesione sociale. Dobbiamo costruire una dimensione di futuro per i nostri giovani, distinguendo le cose urgenti da quelle importanti. Crediamo nella Campania e nell’Irpinia”.

di Giuseppe Di Martino

Biancardi