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Segretaria Generale della Fp Cgil, Licia Morsa, e la Segretaria delegata, Adele Giro, hanno evidenziato come la provincia di Avellino resti l’unica in Campania priva di un impianto di biodigestione. Tale carenza mina la chiusura del ciclo integrato dei rifiuti e rallenta la gestione dei rifiuti organici. Il percorso per la costruzione del biodigestore si è interrotto, lasciando l’Irpinia senza una struttura fondamentale per il trattamento dell’umido e la produzione di energia rinnovabile. Nonostante le norme nazionali e regionali impongano impianti dedicati, nessun passo concreto è stato compiuto.

La Regione Campania aveva previsto da tempo l’attivazione di impianti di biodigestione anaerobica. Tuttavia, nella provincia di Avellino gli impegni sono rimasti sulla carta e il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è lontano dall’essere attuato. La mancanza di un biodigestore significa maggiori costi, disagi e un sistema frammentato. Ne risentono la qualità dei servizi, la tutela ambientale e la salute pubblica, con un impatto economico rilevante per le amministrazioni locali. La Cgil ha espresso indignazione per il ritardo delle istituzioni, accusando le forze politiche di non aver avuto il coraggio di assumere decisioni tempestive. Il sindacato annuncia la disponibilità a mobilitazioni per sollecitare la costruzione di un impianto e una programmazione territoriale condivisa. Per il sindacato il biodigestore rappresenta una sfida essenziale per un territorio più sostenibile. La politica, viene sottolineato, ha il dovere di garantire scelte concrete, capaci di tutelare ambiente e cittadini e di portare l’Irpinia agli standard richiesti dalla normativa europea.