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Il consigliere di opposizione Rino Genovese, ex candidato sindaco del “Patto Civico” in un video diffuso alla stampa, commenta l’attuale scenario politico e l‘appello al Governo di salute pubblica lanciato qualche giorno fa dal sindaco Laura Nargi. 

Di seguito la trascrizione integrale del video intervento di Genovese:

“È matematicamente evidente che questa amministrazione potrebbe sopravvivere solo con l’appoggio del Partito Democratico.
Per me sarebbe un delitto politico perfetto, un tradimento nei confronti di tutti gli elettori avellinesi.

Gli elettori del centrosinistra avevano scelto di votare Gengaro proprio in alternativa a Nargi; gli elettori del Patto civico, che al ballottaggio avevano appoggiato Nargi, sono rimasti delusi da un sogno subito svanito, perché tradito: quello di riunire tutte le coalizioni civiche. Persino gli elettori di Nargi, che evidentemente desideravano una continuità con l’amministrazione Festa, si ritroverebbero di fronte a una situazione ben diversa.

Sarebbe un tradimento anche nei confronti della legge elettorale, che prevede premi di maggioranza per garantire la governabilità: e invece ci troveremmo con una maggioranza risicatissima.

È un po’ un papocchio politico, in cui il Partito Democratico governerebbe insieme a Forza Italia. Insomma, il tradimento di tutto e di tutti.

Da più parti si invoca un senso di responsabilità da parte dei consiglieri, e io credo che il più grande senso di responsabilità debba appartenere proprio a loro.
Non dovrebbe essere innanzitutto il sindaco a dimettersi, per senso di responsabilità? Ma, visto che ciò non avviene, avanzo una proposta.

Riuniamoci tutti per dar vita a un’amministrazione di scopo a termine, della durata massima di sei mesi, che possa deliberare — anche in un solo consiglio comunale — quei provvedimenti urgenti di cui tanto si parla.

Ritengo che qualunque commissario straordinario sarebbe in grado di deliberare in maniera più rapida ed efficace di un’amministrazione in queste condizioni.

Serve un programma semplice, chiaro, di pochi punti, condiviso. Ma soprattutto serve un innesto esterno di altissimo profilo.
Solo così posso avere la certezza di parlare con persone realmente interessate al bene della città.

Se, invece, l’obiettivo di alcuni consiglieri è semplicemente ottenere una nomina ad assessore, allora non stiamo parlando del bene comune, ma del tornaconto personale”.