Si alimenta lo scontro interno al campo largo di Avellino, sorpattutto dopo la conferenza stampa dei gruppi della Sinistra cittadina ( CLICCA E LEGGI QUI)
che hanno attaccato nemmeno tanto velatamente il Pd e i consiglieri comunali.
Il capogruppo dem Luca Cipriano ribadisce: Nel 2019 oltre 600 schede bianche contro di me non mi consentirono, solo per un soffio, di essere eletto Sindaco di Avellino. Vinse Gianluca Festa. Oggi si presenta l’occasione di archiviare Festa e il “festismo” ma quegli stessi protagonisti di una scelta scellerata tornano a gridare giudizi impietosi e arroganti proprio contro chi, in questi 6 lunghi anni, ha sempre combattuto Festa a testa alta.
Meritiamo rispetto ! Non siamo stati certo noi a creare il fenomeno Gianluca Festa.
E di certo non saremo noi a farlo ritornare in scena”.
Più lungo lo sfogo di Nicola Giordano e rivolto al consigliere Amalio Santoro che lo aveva tirato in ballo in conferenza stampa: “Indipendenza, responsabilità e verità: io non prendo lezioni da chi fugge davanti ai problemi.
Le accuse che mi rivolge il consigliere Amalio Santoro sono infondate, pretestuose e rivelano un solo obiettivo: attaccare chi non si piega a logiche di gruppo, né a vecchie alleanze camuffate da moralismo.
Sono stato eletto Presidente della Commissione Bilancio contro il volere dell’ex sindaco Festa, mentre Santoro e i suoi cercavano un accordo proprio con quel mondo per far eleggere Bellizzi. Non a caso, Bellizzi è stato votato dalla consigliera Teresa Cucciniello, capogruppo del gruppo festiniano, mentre alla consigliera Coppola – “colpevole” di aver votato per me – è stato imposto di dimettersi.
Fatti, non opinioni.
Questa elezione, come la mia precedente esperienza da Presidente della Commissione, testimonia una sola cosa: la mia indipendenza politica. Già nella scorsa consiliatura ho combattuto senza sconti l’amministrazione Festa, contribuendo con atti concreti a smascherare un sistema oggi oggetto di un’inchiesta giudiziaria.
Santoro, invece, continua a inseguire da anni un’idea vaga e autoreferenziale di “centrosinistra alternativo”, utile solo a garantirgli una rendita eterna di opposizione. Un ruolo da “duro e puro”, che però non produce risultati, non cambia nulla e non costruisce alcuna soluzione per la città.
Sul piano politico, non accetto lezioni da nessuno. Ricordo sommessamente ad Amalio Santoro – potendolo dire con certezza, perché militavamo insieme – che si è dimesso da segretario del Partito Popolare in un momento di crisi, preferendo abbandonare le proprie responsabilità anziché affrontarle.
Una linea coerente con la sua vocazione alla rinuncia e all’ambiguità, che oggi prova a mascherare con attacchi personali.
Io continuerò a presiedere la Commissione Bilancio con rigore, apertura e rispetto delle istituzioni. Nessuna ambizione personale, solo la volontà di garantire controllo, trasparenza e legalità nella gestione dei conti pubblici.
È su questo terreno che chiedo di essere giudicato. Il resto è solo rumore