Una serata che sa di casa, di orgoglio, di appartenenza. Nel cuore del rione San Tommaso, durante i festeggiamenti per Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il legame tra la città e l’U.S. Avellino 1912 si è stretto ancora una volta in un abbraccio sincero e sentito. A rappresentare la squadra, il tecnico Raffaele Biancolino, il direttore sportivo Mario Aiello,, insieme a Vincenzo Riccio e Pasquale Visconti, quest’ultimo “figlio” del quartiere, accolto come uno di casa, con affetto e orgoglio.
Tra la folla, presenti anche i calciatori Facundo Lescano, Justin Kumi, Giuseppe Panico e Claudio Manzi, che hanno raccolto sorrisi, strette di mano e abbracci sinceri da parte di un quartiere che vive il calcio come parte integrante della propria identità. Accanto a loro, con la consueta passione, anche il presidente dell’Associazione “…Per la Storia” Mario Dell’Anno, da sempre fulcro del tifo biancoverde e memoria viva del sentimento che unisce il popolo irpino alla propria squadra.
Non è stato solo un momento di festa. È stato un gesto simbolico potente, capace di unire sacro e profano, tradizione e sport, in un quartiere che rappresenta lo spirito battagliero di Avellino. San Tommaso non dimentica e non fa mancare mai il proprio calore: è anima popolare, è voce che canta anche nei momenti più duri. Il comitato festa – poi – ha donato una targa all’Avellino.
In un calcio che spesso si allontana dalla sua gente, qui si è vissuto l’esatto contrario: una squadra che torna tra le sue radici, tra chi la sostiene sempre, anche lontano dai riflettori. Perché ad Avellino, il calcio è famiglia, è sangue che scorre, è eredità che si tramanda con orgoglio.