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Una folla commossa e partecipata, lacrime, palloncini che volano in cielo per l’ultimo saluto a Guido Giovanni Marro, 31enne morto in un incidente stradale.
 
Tocca al sindaco di Cervinara, Caterina Lengua, rivolgere parole di conforto alla famiglia e alla comunità tutta. “
 
“L’ultimo abbraccio a Guido Giovanni Marro
Con gli occhi pieni di lacrime, oggi abbiamo dato l’ultimo saluto a Guido.
Da martedì sera, quando è arrivata la notizia della sua scomparsa, Cervinara non si dà pace.
Un nuovo dolore ha squarciato la nostra comunità, costretta ancora una volta a piangere un giovane figlio strappato alla vita tragicamente e prematuramente. Un’altra giovane vita spezzata a causa di un incidente stradale che si aggiunge, purtroppo, alla triste conta che negli ultimi anni stiamo facendo a Cervinara, e in generale, nella Valle Caudina.
 
La scomparsa di Guido, ragazzo perbene, generoso, solare ha lasciato un vuoto immenso in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed amato.
Nell’indirizzare il saluto corale dell’Amministrazione Comunale ai genitori Sabatina e Severino, alla sorella Francesca, ai familiari tutti, agli amici spero vivamente di interpretare appieno i sentimenti di tutta la comunità cervinarese.
 
Mi accompagna la consapevolezza che in queste circostanze non ci sono parole che possano minimamente reggere il peso di una perdita assolutamente imprevista ed inconcepibile.
Ci sono momenti che un Sindaco non vorrebbe vivere.
Ci sono parole che un Sindaco non vorrebbe mai pronunciare.
Quelle parole che non sono riuscita a trovare martedì sera quando sono stata raggiunta telefonicamente da alcuni compagni di classe di Francesca che stavano festeggiando la notte prima degli esami di maturità.
 
Mi chiedevano di sollecitare l’intervento di un medico per la mamma di Francesca che stava male, avendo saputo poco prima della morte del suo adorato figlio.
Sono accorsa a casa sua e ancora una volta, come tante, troppe altre volte, mi sono ritrovata accanto ad una madre vestita a lutto, senza sapere come alleviare il suo immane dolore, come riannodare quella vena del cuore che mi diceva le si era spezzata.
Questo è il momento del dolore che deve vederci uniti nell’abbraccio ai familiari di Guido ma è anche il momento della riflessione e dell’appello accorato ai giovani.
Guido è stato strappato all’affetto dei suoi cari e dei tanti amici che gli volevano bene in una serata tragica e nell’età più bella. E questo deve indurci a riflettere sul senso della vita e sulla sua caducità.
 
La vita è il dono più bello e va vissuta con gioia. È preziosa e va amata, rispettata e tutelata. Ma è talmente fragile che in un istante di un giorno qualunque può finire.
Ai giovani diciamo di vivere la spensieratezza e le gioie della loro età, di assaporare la vita in ogni suo istante, ma senza dimenticare di essere prudenti e proteggere, custodire e difendere il dono prezioso della propria e altrui vita.
 
Ai nostri giovani, che intrecciano vite, storie, relazioni, emozioni ed amori, giunga forte l’appello a vivere intensamente e sinceramente, a rimuovere i silenzi ed i rancori, di cui spesso il mondo degli adulti è attorniato, sapendo che l’essenza vera della vita è la capacità di stare insieme, di essere solidali, di essere fratelli, con un grande bisogno l’uno dell’altro.
Di essere in una parola sola comunità”.