“Mio figlio Alessio aveva diciotto mesi quando ho avuto il sentore che ci fosse qualcosa di particolare nei suoi comportamenti. Poco dopo la diagnosi del disturbo dello spettro autistico. Da subito la consapevolezza che, in realtà, non c’era nulla di diverso in mio figlio, ma era ed è un bambino speciale. Come tutti gli altri”.
Parte da questa convinzione il racconto di Claudia Garofalo mamma di uno splendido bambino che oggi ha dieci anni, e Presidente dell’Associazione “il Fiorellino e la tartaruga” fondata nel 2020 insieme all’amica Federica Saporito, mamma di Martina, anche lei di 10 anni e affetta da autismo.
Due destini incrociati, due storie di vita che sono state trasformate in opportunità da due donne che hanno voluto creare una rete di consapevolezza per accendere i riflettori su un disturbo che, e Claudia lo ribadisce, “non fa di nessun bambino una persona diversa dagli altri ma, al contrario, più speciale”.
Di qui l’idea di costituire un’Associazione con la prima manfestazione pubblica tenuta nell’agosto 2020 quando venne dipinta di blu, colore di consapevolezza dell’autismo, una panchina all’intero di Parco Santo Spirito ad Avellino.
Da allora, pausa covid compresa, le panchine dipinte di blu in irpinia sono diventate 35 e da sabato prossimo (22 aprile) ne diventeranno 36 con una nuova panchina dedicata all’autismo che sarà inaugurata nel Comune di Venticano.
L’obiettivo è quello di dipingere di blu una panchina in ciascuno dei 118 comuni irpini.
E sempre di colore blu sono le manine affisse in dozzine di attività commerciali e ristorative dell’Irpinia, per indicare che in quei luoghi va data precedenza alle famiglie che hanno un membro affetto dall’autismo. “Devo dire che abbiamo avuto tantissime adesioni e, sopratuttto, tante persone ci dicono che il sistema davvero funziona, al supermercato così come alla pizzeria”, dice sul punto Claudia”.
Tra le tante iniziative organizzate in questi primi tre anni di attività anche I lavoratori nel segno dell’inclusione dei ragazzi, l’ultimo in ordine di tempo tenutosi due giorni fa a Monteforte Irpino dove i piccoli hanno steso pizze, le hanno farcite e poi le hanno gustate insieme agli altri ospiti. La stessa iniziativa si è svolta a Capriglia Irpinia a “Il Passo” e sarà bissata nello stesso luogo il 20 aprile, poi a Manocalzati a “Il Castello” il 26.
Ed ancora laboratori di pasta fatta a mano, le uova di cioccolato di Pasqua per attività di inculsuione e socializzazione che non si sono fermate nemmeno nei lunghi mesi della pandemia, seppur con formule diverse.
“Durante il lockdown– dice Claudia-Abbiamo tenuto i nostri laboratori in dad, poi abbiamo realizzato 5 favolette che abbiamo portato in giro per le scuole per raccontare il viaggio dell’autismo. Per noi la sensibilizzazione verso l’autismo non deve espletarsi sono il 2 aprile, nella giornata internazionale, ma in ogni momento dell’anno”.
“Ma dove si trova tutta questa forza e determinazione?”, torniamo a domandare a Claudia: “Siamo mamme che lottano per i diritti dei figli, perchè piano piano si sta affrontando quell’oscurità che purtroppo esiste verso gli autistici, verso tutti noi autistici. Perchè autistici siamo tutti noi, non solo i nostri figli. Non ho mai pensato che mio figlio fosse autistico, non ho mai pensato di essere io una diversa dalle altre. Anche perchè, comunque non avrei mai avuto risposte a questa domanda.
Certo delle volte ho paura, ho delle ansie, come tutte le altre mamme, ma le metto sempre in secondo piano perchè la precedenza è per mio figlio Alessio. Vorrei si capisse che il mondo di questi ragazzi esiste e possono fare qualcosa anche loro, per questo con Federica portiamo avanti il progetto de “Il Fiorellino e la tartaruga”, avvalendoci anche di terapisti, sociologi e tutto il personale necessario”.
E rispetto all’attesa per l’apertura del Centro per l’autismo di Valle, Claudia osserva: ““Io posso solo augurarmi che, innanzitutto, davvero si riesca ad aprire questa struttura. Quindici anni di speranza, e poi ogni volta qualcosa si sgretola e il centro non apre. Solo in quel momento, però, se ne potrà capire la vera mission, i criteri di selezione, posto che i posti disponibili sembrano davvero limitati rispetto al numero sempre più alto di persone autistiche in questo territorio”.