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I militari del Comando Provinciale di Avellino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP di Avellino nei confronti di un pubblico ufficiale infedele, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica di Avellino.

L’odierno intervento si inquadra nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria avviata, nel marzo del 2017, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino (Sezione di P.G. presso la Procura di Avellino e Sezione Tutela Economia) e dalla Sezione di P.G. della Polizia di Stato, nei confronti di un pubblico ufficiale in servizio – all’epoca dei fatti contestati – presso l’Ufficio del Giudice di Pace competente sul Vallo di Lauro (AV), indagato per peculato, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate e di falsificazione dei valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione e messa in circolazione di valori di bollo falsificati.

In particolare, veniva documentato come, nel biennio 2012-2014, l’indagato, abusando delle proprie mansioni di cancelliere addetto alla ricezione delle note d’iscrizione a ruolo delle controversie depositate dagli avvocati presso il menzionato Ufficio giudiziario, al momento del deposito degli atti, espressamente richiedeva ai legali di non incollare i contrassegni sulle istanze da depositare e, successivamente, applicava valori bollati alterati o contraffatti sulle medesime istanze difensive. In seguito, il pubblico ufficiale infedele provvedeva alla vendita dei valori bollati regolari di cui si era indebitamente appropriato.

Nel corso delle articolate attività info-investigative si procedeva, preliminarmente, ad individuare ed estrapolare le note di iscrizione a ruolo abbinate ai valori contraffatti o alterati, rispetto alle centinaia di note regolari giacenti presso l’Ufficio giudiziario interessato, grazie anche agli accertamenti tecnici svolti dalla Polizia Scientifica di Napoli.

Tale mirato approfondimento consentiva, infatti, di attribuire all’odierno arrestato di aver utilizzato 231 valori bollati falsi, di cui 167 alterati, nell’importo o nel numero identificativo, e 64 totalmente contraffatti.

La contestuale analisi della documentazione acquisita, operata dai finanzieri, permetteva, altresì, di rilevare come i contrassegni falsificati, utilizzati dal pubblico ufficiale infedele, recassero:

– importi superiori rispetto a quello prescritto per legge in considerazione del
valore della controversia;
– codici identificativi identici per note di iscrizione relative a giudizi civili
depositate da patrocinatori diversi;
– date notevolmente antecedenti a quella della nota di iscrizione o,
addirittura, date successive a quelle delle note di iscrizione.

Il valore complessivo dei valori bollati attributi alle condotte illecite contestate al cancelliere, sottoposto agli arresti, ammonta ad euro 23.976,00, inerenti a 150 procedimenti civili.