- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino –  Sulla morte del dentista la pista dell’omicidio sembra essere quella più accredita, ma il comandante dei Carabinieri, il colonnello Massimo Cagnazzo, ribadisce che al momento “non è possibile escludere tutte le ipotesi”. Resta, dunque, il mistero sul decesso di Ugo Masucci, stimato professionista avellinese, di 73 anni, rinvenuto cadavere lunedì mattina dalla figlia, nella sua abitazione di Contrada Archi.

I carabinieri stanno serrando le indagini per cercare di chiudere il cerchio. Ma, come ha ribadito oggi il colonnello Cagnazzo, saranno determinanti le risultanze degli accertamenti scientifici per delineare il quadro di quanto accaduto.

«Non possiamo dare certezze – ribadisce Cagnazzo – Stiamo valutando tutte le ipotesi.,ma soprattutto stiamo attendendo l’esito degli accertamenti scientifici, che vanno a supporto di quello che abbiamo trovato sul teatro dell’evento delittuoso e delle testimonianze raccolte. Questo per cercare – aggiunge – di individuare la dinamica e quello che potrebbe essere stato un probabile movente».

Insomma, al momento al vaglio degli investigatori c’è un ampio ventaglio di ipotesi. C’è ancora da accertare l’orario della morte del professionista e si stanno attendendo anche gli esami dello stub, previsti dal protocollo in caso di indagini per morti violente.

Ricostruire la dinamica di quanto accaduto nella villa di Contra Archi, dunque, sarà fondamentale per dare conferma alle ipotesi già al vaglio degli investigatori e dare un quadro completo che consenta di identificare l’eventuale autore e definire la vicenda. Insomma una serie di piccoli tasselli, che i carabinieri stanno mettendo insieme per completare il puzzle e comprendere la dinamica.

Al momento le uniche certezza sulla morte di Ugo Masucci sono il rinvenimento sulla scena di due bossoli, insieme alla pistola legalmente detenuta dal professionista, e il colpo alla nuca che ha provocato la morte del dentista.