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Avellino – Il mercato dell’Avellino può essere descritto, ovviamente con le dovute proporzioni, alla gag che raccontava in tv davanti a milioni di italiani il maestro Massimo Troisi. Il giovane Troisi, puntualmente, ogni sei gennaio si ritrovava come dono un trenino elettrico dalla befana. Nelle sue richieste alla vecchina con la scopa erano ben diverse.

Ebbene la gag diventata ormai virale negli anni può calzare a pennello per Ezio Capuano. Il tecnico dell’Avellino, in queste settimane, non ha mai fatto mistero di voler a tutti i costi una punta. Capuano ha dovuto fare i conti prima con l’infortunio di Charpentier, ma poi anche del poco killer instinct di Albadoro e Alfageme. A meno di dieci giorni della chiusura del mercato, considerando il blocco arrivato nei giorni scorsi, della punta oggi non vi è traccia. Abboccamenti, sondaggi e trattative al momento sono ferme al palo.

Ad oggi in Irpinia sono arrivato solo il difensore Bertolo e il centrocampista Izzillo. Per carità due elementi importanti che potranno allungare la coperta dell’Avellino. Coperta corta che rimane in attacco. Eppure all’orizzonte ci sono match chiave per la salvezza. Non tanto la sfida di Catania ma la prossima contro il Picerno. Ecco perché la punta, anzi le punte, diventano una componente determinante nella valutazione di questa campagna trasferimenti. E’ pur vero che non ci si deve svenare in sede di mercato di gennaio, ma oggi più che mai serve una punta. Una punta  che ti garantisce quei 10 gol che valgono il prezzo del cartellino.