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Avellino – Mezzo secolo di musica, cultura ma soprattutto passione. Il prossimo 21 settembre James Senese farà tappa nella città capoluogo per chiudere la kermesse “Avellino Summer Fest“. Manifestazione che ha raccolto la piena soddisfazione dei cittadini di Avellino, ma non solo. La città è pronta ad abbracciare un figlio della musica, uno dei più influenti del panorama nazionale e internazionale. Geniale sassofonista ma soprattutto artista a tutto tondo che nella sua carriera ha incantato, e continua a farlo, intere generazioni. Senese farà tappa ad Avellino con la formazione storica dei Napoli Centrale: Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria, la stessa band che registrò “Nero a metà” del compianto Pino Daniele. Gaetano, per tutti James, italo-americano ma napoletano doc, si è raccontato ai microfoni di Anteprima24

James, il prossimo 21 settembre farai tappa nel capoluogo. Ripercorrendo la tua carriera, ma soprattutto i tuoi tanti concerti, che rapporto hai con la città di Avellino e l’Irpinia in generale?

“La città di Avellino in un certo senso ha recepito molto il mio sentimento o il mio modo di percorrere tutti i sentieri dell’anima: è una città che amo”.

E il rapporto con la città di Napoli…

“E’ un rapporto contraddittorio, fatto di conflittualità: io non accetto compromessi, ma la mia gente – così preferisco chiamarla – da una parte ha scoperto ed apprezzato James, e James in quanto Napoli Centrale, dall’altra, però, non ha capito fino in fondo il grande messaggio che ho lanciato prima di tutti, e difeso poi a denti stretti”. 

Alle tue spalle una carriera ricca di successi. Il tuo segreto per un successo così lungo e duraturo?

“Questo è dovuto al mio DNA, al mio sangue insieme americano e napoletano: questo ha contribuito a far sì che creassi musica sempre nuova e che fossi un musicista che H24 non fa altro che comporre e pensare alla musica”.

Guardando al passato, ma soprattutto al presente. La musica quali cambiamenti ha avuto? E il pubblico?

“Non è così, la musica non sta cambiando: della nuova generazione non ho trovato ancora nessuno che mi facesse vibrare, questo perché non fanno gavetta, vogliono tutto e subito; la grande musica, invece, nasce dalle paure e da sentimenti come l’amore e il rispetto”.

In passato cosa serviva per emergere nel mondo della musica?. Oggi è tutto un po’ diverso con le tante piattaforme musicali che danno la possibilità a chiunque di farsi conoscere. La tua opinione…

“Il tutto e subito non vale niente, dunque sono opportunità fasulle: molti di questi pseudo musicisti sono scomparsi dalle scene, basta questo”.