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Il Governatore della Campania nomina ad personam i nuovi manager delle strutture sanitarie regionali, nonostante i mandati dei dirigenti in carica scadessero ad agosto 2025.

Gli incarichi cristallizzati oggi nella Giunta regionale da parte di De Luca appaiono come una chiara strategia, o meglio un maldestro tentativo, per blindare la sanità campana, a pochissimi mesi dalla scadenza del suo mandato elettorale. O, per dirla con le sue parole, “una porcheria elettorale”.

Così il consigliere regionale Livio Petitto, capogruppo in Campania di “Moderati e Riformisti” e riferimento di Forza Italia.

E forse non è casuale – prosegue Petitto- che la Giunta deluchiana deliberi nel giorno in cui il Senato della Repubblica italiana boccia senza appello qualsiasi possibilità di terzo mandato per i Governatori.

E cosa fa De Luca? Al posto di prorogare l’incarico ai Manager in carica di Ospedali e Aziende Sanitarie almeno sino all’insediamento del futuro Governo regionale, segnale di garbo istituzionale oltre che di opportunità politica, tenta una “furbata” che ci lascia tutti indignati”.

L’onorevole Petitto chiarisce come da parte sua non ci sia alcuna critica, men che meno una delegittimazione, verso i validi professionisti nominati a capo dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, il dottor Germano Perito,  e dell’Azienda Sanitaria Locale, la dottoressa Concetta Conte.

E’ il metodo De Luca deprecabile– incalza il consigliere regionale- Un modus operandi che va avanti da un decennio e che sta lasciando briciole, soprattutto nelle nostre aree interne e soprattutto proprio nel settore della martoriata sanità”.

Infine la solidarietà al dottor Mario Ferrante, “risorsa della nostra provincia che, dopo il primo mandato all’Asl Avellino, viene rispedito da De Luca a Caserta. Certamente un segnale di riconoscenza alla professionalità e alla competenza che rappresentano i tratti distintivi di Ferrante, ma ennesimo campanello dall’allarme dell’utilizzo delle nomine come strumento per mantenere il controllo sulla Campania e, ribadisco, nel giorno in cui il Governatore ha capito di non avere più futuro politico. Tutto questo accade nella provincia– conclude Petitto- delle liste d’attesa infinite, dei fondi negati alle strutture sanitarie convenzionate, della carenza di personale e delle file di ambulanze davanti ai pronto soccorso”.