- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – Una scuola pubblica ha un valore assoluto che è quello di essere eterogenea e non omogenea, per questo ritengo del tutto sbagliata l’impostazione della dirigente scolastica del V Circolo didattico di Avellino che, per esigenze dettate dalle norme anti-covid, ha deciso di dividere le classi in due gruppi in base al rendimento omogeneo degli alunni“, così Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino

La delibera dell’istituto, condivisa dai rappresentanti dei genitori, lascia allibiti. Quanto accaduto è stato segnalato dalla Cgil da una parte dei genitori degli alunni che sono sconcertati e si sento lesi dal provvedimento, seppur lo stesso è controfirmato dal presidente del Consiglio d’Istituto  che è un genitore. Come sindacato che ritiene la scuola  la fucina di cultura, integrazione e formazione civile, non possiamo pensare che seppur nella giustezza di mettere in sicurezza gli alunni, la discriminante ovvero il criterio sia l’omogeneità dei voti, proprio il concetto di omogeneità è pericoloso, per questo pensiamo di chiedere una verifica dei criteri, se costituzionalmente validi,  all’Ufficio scolastico regionale (Usr) e provinciale (Usp) una verifica non solo in questo Istituto ma sull’impostazione degli atti che autonomamente si fanno negli Istituti“.
 
Nella gestione delle scuole bisogna fare attenzione anche e sopratutto all’uso delle parole sempre anche quando sono in una delibera di istituto. E nel caso specifico oltre all’uso improprio di un termine, preoccupano pure le conseguenze di un provvedimento che va verso l’omologazione delle classi e diventa divisivo, non è questo che la società, i ragazzi e i genitori devono riscontrate o avallare“.