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Avellino – Dopo l’attuazione del nuovo Piano Parcheggi del comune di Avellino continua la protesta. Nella giornata di sabato è pronto il corteo dei commercianti che toccherà le vie principali della città. Non è la sola protesta scattata nel capoluogo irpino. I militanti di CasaPound hanno affisso ai parchimetri cittadini delle finte sacche di sangue. 

Questa la simbolica azione di protesta dei militanti di CasaPound Italia contro l’ennesimo rincaro delle tariffe nelle aree di sosta nel comune irpino; per fronteggiare il dissesto comunale infatti, è stato presentato un nuovo piano per la sosta, fatto di lacrime e sangue per tutta la cittadinanza.

Abbiamo voluto simulare un futuro ipotetico e tragico, ma purtroppo non troppo distante dalla realtà – spiega Giuliano Bello, responsabile provinciale di CasaPound –; futuro non troppo lontano, che metterà in ginocchio definitivamente il centro della nostra città, costringendo cittadini e commercianti a pagare le tragiche conseguenze dell’impotenza delle istituzioni e degli amministratori locali”. “Il nuovo piano parcheggi reso noto dal Comune di Avellino nei giorni scorsi – continua Bello – prevede un notevole aumento delle tariffe per la sosta sulle strisce blu ed una estensione delle fasce di pagamento”.

“Questa l’unica soluzione prevista dall’amministrazione per far fronte alla situazione deficitaria delle casse comunali; la cosa è ancora più inaccettabile considerando il fatto che la regolamentazione della sosta in città è gestita ed organizzata in modo illegittimo, non essendosi il Comune dotato di una propria carta servizi, nonostante l’obbligo di legge. A fronte di una estesissima zona per la sosta a pagamento, non risulta affatto garantita una proporzionale presenza di idonei spazi dedicati alla sosta libera. Inoltre, anche i parchimetri utilizzati per il pagamento non sono in linea con gli obblighi di legge, non offrendo la possibilità dei pagamenti elettronici”.

Già in passato abbiamo denunciato l’incresciosa situazione delle aree di sosta ad Avellino – conclude l’esponente di CasaPoundma ora siamo arrivati al culmine: non esistono strisce bianche in centro e le tariffe orarie sono alle stelle, il Comune continua ad accumulare debito e come unica soluzione per arginarlo ha ben pensato di attingere ulteriormente dalle tasche degli avellinesi: l’ennesima soluzione fallimentare, come se non fosse bastato finora il caro prezzo pagato dal centro città in termini di accessi, con negozi chiusi e commercianti in crisi, ma evidentemente l’amministrazione comunale preferisce infliggere il colpo mortale anche al commercio oltre che ai cittadini, settore questo che già da tempo è in grave difficoltà”.