Tempo di lettura: 2 minuti

Si riunisce la Direzione provinciale del Partito Democratico di Avellino alla presenza del consigliere regionale Maurizio Petracca dopo le fibrillazioni degli ultimi giorni e la richiesta dei consiglieri comunali a margine della partecipata Assemblea pubblica di venerdì scorso ( CLICCA E LEGGI QUI).

Stavolta c’era anche Ettore Iacovacci che ha chiarito la sua posizione in vista del Consiglio comunale che tra 48 ore definirà il futuro dell’amministrazione guidata da Laura Nargi. ( CLICCA E LEGGI QUI)

Più che definirmi un ribelle, mi considero un consigliere che ha delle idee personali, maturate anche girando per la città», ha dichiarato Iacovacci, respingendo l’etichetta di dissidente all’interno del Pd per non aver partecipato all’Assemblea di venerdì. “Non è questione di votare o non votare il bilancio. Se il mio voto serve per portare avanti progetti concreti, ci sarà. Altrimenti, voterò contro. Nargi ha dichiarato la fine dei rapporti politici con Festa, circostanza che  potrebbe aprire una fase amministrativa differente, evitando un anno di commissariamento. E noi come opposizione avevamo chiesto una netta separazione da Festa”.

Alla domanda su possibili conseguenze politiche in caso di voto contrario alla linea del partito, Iacovacci ha risposto in termini netti: «Sono abituato a queste situazioni. Qualche anno fa non mi candidarono solo perché ero amico di Lucio, che era amico di Galasso. Ma nel 2018, quando tutti erano scappati, la lista con 29 candidati la fece Iacovacci Ettore». Ha aggiunto di conservare messaggi di sostegno ricevuti da parlamentari e consiglieri regionali: «Mi scrivevano: “Per fortuna che esisti”.
Poi  se il  Pd non è più partito democratico ed è diventato stalinista o russo, è un altro discorso. Non capisco perché la segreteria nazionale intervenga solo sul Comune di Avellino. A Napoli, Manfredi governa con una maggioranza di centrodestra, e nessuno dice nulla».