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A Montella si vota il prossimo anno e c’è già un candidato a sindaco, Salvatore Cianciulli, che annuncia la sua discesa in campo sotto il simbolo di Azione popolare in un lungo documento politico in cui spiega le ragioni che lo hanno spinto a fare questa scelta. Probabilmente uno dei suoi sfidanti sarà il sindaco uscente, presidente della Provincia, Rino Buonopane.

“Eh già…sono ancora qua…Vi chiederete perché…. me lo sono chiesto anche io… Perché abbandonare la mia ‘Comfort Zone’… il mio rifugio sicuro per intraprendere questa avventura…Perché lo devo al mio paese che nella mia vita ha dato tanto a me e alla mia famiglia, ed al quale noi abbiamo dato tanto.

Perché – si legge nel documento di Cianciulli – ho ricevuto tanto in termini di rispetto e riconoscenza che credo sia giusto restituire qualcosa in termini di impegno civile, senza fare calcoli di opportunità, consapevole dei rischi e dei sacrifici che dovrò affrontare. Se oggi posso farlo è grazie a mio padre che mi ha fatto dono del regalo più grande, il privilegio di essere un uomo libero, che nella nostra Irpinia, oggi, non è un fatto scontato…In verità non pensavo di dovermi rimettere in gioco, ritenevo di aver concluso il mio dovere di cittadino avendo per circa 10 anni già svolto il ruolo di amministratore comunale, ma sollecitazioni su di me, su di una mia candidatura sono sempre state forti, già quattro anni fa, e sono riprese in vista della prossima tornata elettorale che si svolgerà a giugno 2024.

Ho deciso di dare la mia disponibilità a candidarmi a Sindaco perché quello che è accaduto in questi anni non si era mai visto prima a Montella. Una situazione di silenzio assoluto e assordante, di assenza di contraddittorio politico e di confronto da far invidia ad un regime totalitario…. Una opposizione dove tre dei quattro componenti nella più estrema delle situazioni offre una “benevola astensione”…

Pensare che possano dimettersi sarebbe troppo, la costituzione li libera dal vincolo di mandato, ma potrebbero almeno passare in maggioranza sarebbero coerenti con le loro scelte e con il loro operato…E cosa dire di componenti della maggioranza che quotidianamente attaccano i loro stessi colleghi di governo, guardandosi bene però dal farlo ufficialmente prendendo le distanze, forse perché sarebbero facilmente sostituiti dai consiglieri in panchina…

 

E cosa dire della politica dei partiti… Una volta era una politica funzionale al territorio, quando
un amministratore aveva una esigenza la poneva ai propri rappresentanti nelle istituzioni
sovracomunali che si impegnavano a soddisfare quelle richieste.

Si chiama il principio di sussidiarietà, sancito dalla Costituzione. Oggi si sono invertite le parti, sono gli amministratori locali, spesso per ambizioni e calcoli personali, ad essere funzionali alla politica dei partiti.

Bandieruole piantate sul campo a raccattare voti ad ogni tornata elettorale, distribuendo in
cambio contratti di lavoro a tre mesi, clientele e favori personali, prebende e appalti con
finanziamenti last-minute per opere improbabili…non importa poi che si tratti di una piscina scoperta in alta montagna….

Amministratori perennemente in campagna elettorale, per amministrative, provinciali, regionali, politiche, europee, segreterie di partito locali e sovracomunali, alla ricerca continua di equilibri politici improbabili, fluidi purché funzionali al gioco del momento…sempre sul pezzo a portare in dote il proprio pacchetto di voti, unica dote
oggi richiesta all’amministratore pubblico…potere per il potere…più grande è il pacchetto
maggiori sono le ambizioni che si possono cullare…e intanto le nostre comunità spariscono
lentamente…

Quanti presunti leader ho visto in questi mesi, dirigenti di partito a tutti i livelli, in attesa di
sapere dai propri superiori cosa fare…si scruta l’orizzonte per capire il proprio partito quali
strategie politicamente illuminate adotterà in vista delle prossime elezioni regionali e delle
amministrative al comune di Avellino…capire se il campo sarà largo o larghissimo e se li
includerà permettendogli di non sparire, conquistando la propria piccola fetta di torta….
semmai con la promessa di un posto in posizione utile in lista alle provinciali o alle regionali, o semmai per la presidenza di un ente già sgangherato da portare al fallimento con liquidazioni e compensi d’oro…

A che spettacolo di miseria stiamo assistendo, anche il De Mita più potente a Montella alzava il dito e lasciava la scelta di alleanza e candidati ai dirigenti locali… altri tempi, in cui il pluralismo ideologico e di idee, il confronto ed anche lo scontro politico tra partiti e politici, erano i pilastri fondanti della nostra democrazia che ha reso grande il nostro paese. Tempi di cui io sono stato spettatore con mio padre, e in minima parte protagonista di una stagione politica ancora illuminata, ma già al tramonto.

Una stagione in cui si vivevano con passione e responsabilità i problemi del paese, con incontri periodici nelle “sezioni”, dove si discuteva di politica e di amministrazione, una stagione in cui proposi con il mio gruppo, come opposizione ben 135 interrogazioni per iscritto, fatte di proposte e attività di controllo, tempi in cui anche fare l’opposizione era considerata una
responsabilità importante da onorare al meglio per il rispetto della propria comunità, e dei
propri elettori.

Se oggi ho dato la mia disponibilità è perché rivedo a distanza di 40 anni le stesse situazioni del post terremoto. Una comunità che si trova a dover affrontare una grave crisi socio-economica drammatica, iniziata nel 2008 e che si è aggravata con il Cinipide, il Covid e poi la guerra….

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Il centro-sud Italia negli ultimi 10 anni ha perso quasi un milione di giovani, il 40% dalla regione Campania, è ritornata l’emigrazione, ma questa volta non hanno in programma di tornare… E non fa niente che l’acqua che bevo dal rubinetto, ottima per le sue caratteristiche organolettiche quando ci sono piogge abbondanti diventa non potabile per
la commistione con le acque fognarie, non fa niente che il nostro territorio è in parte
abbandonato a sé stesso, ad ogni abuso e violenza, e in parte gestito in maniera quasi
monopolistica, che si ha la sensazione che sia “svincolato dagli usi civici”…non fa niente se
per realizzare un fantomatico ospedale di comunità, che non risolverà i problemi della sanità sul territorio, si mette a rischio la presenza francescana che tanto importante è stata in questi decenni per la nostra comunità e per i nostri giovani, per loro rifugio e scuola e
famiglia…grazie all’opera di tanti frati, a partire dall’indimenticato Padre Silvio, a Padre
Agnello, Padre Markus, Padre Paolo, fino ai nostri Frà Mario e Frà Luigi. e potremmo ancora
continuare. Ma noi facciamo finta di niente…. tanto tra poco c’è la Sagra, anzi scusate, la
Festa della Castagna, e tutto va bene, un paese in festa e tutto passa…

Se ho dato la mia disponibilità con tanto anticipo è per un motivo ben preciso. Primo perché ritengo sia il momento giusto per farlo, poi per capire se ci fossero le condizioni per
organizzare qualcosa di importante, e per stanare i tanti falsi profeti e farli venire allo
scoperto, e soprattutto perché non ho calcoli di opportunità e di opportunismo da fare, e
perché se razionalizzo troppo capisco che per me, il mio lavoro, la mia famiglia, è un rischio
molto grande, e potrei essere tentato a “farmi i fatti miei”, come stanno facendo in molti, e
rinunciare…ma la cultura del calcolo non mi appartiene, e la razionalità in questo momento
deve essere messa da parte, a ragionare è il cuore.

Ho potuto constatare la presenza di un largo consenso tra la gente che mi viene testimoniata ogni giorno direttamente e indirettamente, attestati di stima, desiderio di avere una speranza…questo mi responsabilizza ancora maggiormente.

Ciò che ho verificato con rammarico è la assenza assoluta di chi ha ricoperto e ricopre ancora nella società e sullo scenario politico ruoli di responsabilità…chi aspetta ordini superiori, chi si nasconde dietro la necessità di capire quale sarà il “progetto politico” migliore, chi aspetta di capire quale sarà il carro del vincitore per saltarci su all’ultimo momento….tutti bravi a contestare, ad enunciare ricette e proclami, a sentenziare e puntare l’indice, ma coraggio di esporsi poco, attributi all’orizzonte non pervenuti….

Eppure il progetto politico è semplice, far capire a tutti che la nostra è una democrazia
fondata sui partiti, ma che questi partiti con i loro leader incapaci, la stanno condannando e
soprattutto stanno condannando i nostri territori…è un progetto politico che si allarga a
macchia d’olio se è vero come è vero che il civismo, una volta considerato un limite, oggi
vince dappertutto, è un grido che si alza dal popolo e diventa sempre più forte, è il desiderio di una nuova democrazia popolare, che ha bisogno di una forte Azione Popolare.

Non ho la presunzione di essere il migliore, anzi altri migliori di me avrebbero dovuto avere il coraggio di proporsi, ma ho la certezza di essere l’unico, con i miei compagni di viaggio, ad aver alzato la voce, espresso il proprio libero pensiero, senza paura e senza calcolo. Ben
vengano altri migliori, sono pronto a cedere il mio posto, per una Montella libera dal potere
oppressivo di questi partiti, perché il popolo se ne riappropri e li riporti al servizio dei territori, mettiamo in campo una forte Azione Popolare che si ribelli a questo sistema di potere per il potere, per ridare una dignità ai troppi che sono costretti a chiedere, per dare una possibilità ai nostri figli, che sono stati costretti a partire, di ritornare. Io sono al servizio della mia comunità, al vostro servizio, senza calcolo.

«Azione popolare» è il pieno esercizio della cittadinanza, per imporre un’agenda politica
centrata sul bene comune. Il suo manifesto esiste già: è la Costituzione. «Perché lo Stato
siamo noi» (Calamandrei).