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«Azzereremo la povertà in Italia, reddito di cittadinanza anche ad Avellino». Carlo Sibilia non usa mezzi termini ed è pronto alla svolta nel caso di un governo nazionale e locale del Movimento Cinque Stelle. “Vogliamo lanciare in maniera reale il reddito di cittadinanza. Selezioneremo una famiglia irpina, seguiremo il capofamiglia per arrivare ad ottenere l’inserimento di quest’ultimo nel mondo del lavoro. Un progetto sperimentale anche ad Avellino, dice ancora il parlamentare M5S».

Lo afferma alla presenza dell’assessore alle politiche sociali della giunta pentastellata di Livorno, Ina Dhimgjini. Una giovane e preparato assessore, di 31 anni, che nella cittadina toscana è riuscita ad attuare una vera e propria “rivoluzione”, occupando le pagine dei principali giornali del mondo. Livorno, prima ed unica città italiana, per il secondo anno consecutivo è riuscita a promuovere la misura di sostegno economico e sociale a favore di soggetti temporaneamente in condizioni disagiate. Per realizzare il reddito di cittadinanza per l’anno 2017, nel periodo aprile – dicembre, l’amministrazione toscana ha impegnato 300 mila euro. Il beneficio varia a seconda della composizione del nucleo.

Ai single saranno dati 80 euro al mese, 150 ai nuclei con due persone e 220 alle famiglie di tre o più persone. «Per mettere in campo un progetto simile – spiega l’assessore – servono tanto impegno e tanta buona volontà. I risultati sono stati molto positivi. Oltre a noi lo dice anche una ricerca effettuata dall’Università di Roma: la misura è migliorativa e non assistenzialistica».

L’occasione per un confronto sul reddito di cittadinanza è stata la presentazione del libro del giornalista Valerio Pisaniello, “Reddito Base. Per un Welfare di Cittadinanza”, edito da Arturo Bascetta. Oltre a Carlo Sibilia che ha fatto gli onori di casa era presente anche Nunzia Catalfo, senatrice e Vicepresidente Commissione Lavoro e Assistenza M5S che, tra le altre cose, ha affermato: «Questa misura contrasta la povertà perché è rivolta a tutti i cittadini. Li aiuta ad essere inseriti nel mondo del lavoro. Investe e dà un supporto reale. Noi lo definiamo un reddito di dignità».