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La Campagna Vaccinale è una questione troppo importante, perché si possano commettere errori o continuare a commetterne. Le segnalazioni che giungono dalla Provincia di Avellino non sono certo incoraggianti e non può essere sufficiente qualche foto di rito o una visita del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a tranquillizzare una comunità stremata da questi mesi di pandemia, di morte, di sofferenza e di crisi economica e sociale.

Il coordinamento Provinciale di Azione esprime una fortissima preoccupazione per i disagi, per la lentezza nella somministrazione delle dosi vaccinali alle categorie più fragili della popolazione. Azione sostiene la necessità di uscire da  questo pantano offrendo certezze e non banali e populistiche speranze ed è compito della politica dare risposta immediata ed efficace ai bisogni delle persone soprattutto in questo momento storico, in cui i fragili pagano lo scotto di decenni di gestione superficiale e clientelare della cosa pubblica e della sanità.

Da tempo a tutti i livelli Azione  ha chiesto che la campagna vaccinale fosse assegnata ad una sola cabina di regia nazionale, ma all’interno della nostra Provincia si assiste a continui ritardi, incomprensioni ed odiose incapacità che acuiscono ancor più la distanza tra cittadini ed istituzioni. L’anello principale per il corretto funzionamento della campagna vaccinale sono le ASL competenti e per questo Azione intende proporre soluzioni in grado di evitare le tristi immagini ed il cattivo spettacolo cui si assiste in provincia di Avellino.

Modalità di comunicazione tra la Asl ed i cittadini interessati inidonee e non funzionali; lunghe file d’attesa, penuria di personale impiegato per la somministrazione, una certa opacità sulla gestione delle cosiddette liste di riserva, piattaforme che non comunicano tra di loro, convocazioni inviate a defunti, e nessun ufficio dedicato alla utenza a cui rivolgersi per ottenere chiarimenti.  A fronte di questi problemi, Azione auspica un cambio di rotta!

Azione chiede che si rendano note alle comunità interessate i passi che si intendono compiere perché vi sia il massimo coinvolgimento di tutti gli operatori sanitari coinvolti (Farmacie, medici di base);  chiede che l’Asl territorialmente competente adotti tutte le misure dirette a colmare questo gap che si ripercuote sulla comunità, rallentando oltre ogni misura la campagna vaccinale. Se vi sono stati errori, se vi sono state scelte scellerate nel passato, questo è il momento di tirare fuori il coraggio e di affrontarle con risolutezza, professionalità, responsabilità e competenza. Se non si ha questa forza ci si faccia di lato e si lasci il campo prima che il disastro sia irrisolvibile.

Non è un Paese Civile quello in cui si devono guardare le immagini di file di ottantenni, che per ore attendono per ore il proprio turno, e che spesso vengono anche rinviati perché non adatti alla somministrazione di questo o di quel vaccino.

Per mesi sono stati chiesti comportamenti responsabili, per mesi sono stati imposti sacrifici, alle Istituzioni la gente chiede efficienza, efficacia, trasparenza, risposte.

La vaccinazione è al momento l’unica strada possibile  per giungere  alla fine della emergenza Pandemica, ed in questa fase è necessario immediatamente cambiare rotta, prima che sia davvero troppo tardi e convogliare ogni risorsa umana ed economica per aumentare i punti di somministrazione dei vaccini, ampliare la platea dei soggetti autorizzati a somministrarli e gestire in modo cristallino sia le liste dei prenotati, che le eventuali liste di riserva, la cui istituzione appare utile anche per evitare che vadano sprecate e gettate dosi preziose e costose di vaccino, come purtroppo sovente accade ovunque.

Azione continuerà a tenere alta l’attenzione sul Sistema Sanitario, affinché sia luogo di cura e non di sprechi e clientele che portano alla morte civile l’intera comunità provinciale.