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Politiche, il Pd ha in mano un poker di donne. Ma tenerle assieme non sarà cosa facile. Ognuna rivendica una candidatura in una area di partito e di territorio che sconfina e si sovrappone all’altra.
Dunque, in Irpinia il Pd dovrà fare scelte difficili per individuare la sua quota rosa. Neppure il congresso – si dice unitario ma non troppo – del 29 ottobre riuscirà a mettere d’accordo tutti.
Si arriverà probabilmente alle elezioni – in primavera? – senza che sia fatta chiarezza e sarà scontro aperto.
E allora conterà il consenso reale dentro e fuori il partito e le correnti, e non la gerarchia della rappresentanza istituzionale. E’ un gioco pericoloso.
Per un seggio alla Camera o al Senato è in corsa anzitutto la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio che nel 2015 è stata tra le più votate superando le 11mila preferenze. Ora ci riprova: ne è prova la sua costante presenza alle manifestazioni pubbliche. Convegni, inaugurazioni, fiere, D’Amelio non se ne perde una. Rivendica il suo ruolo di portavoce delle aree interne presso il governatore De Luca (che l’appoggia senza battere ciglio). E chi può metterlo in dubbio?
Forse Rosanna Repole che gode dell’amicizia del sottosegretario alle infrastrutture e ai Trasporti Umberto De Basso De Caro. Il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, dirigente dem, ha indossato la fascia tricolore la prima volta nel Terremoto dell’Ottanta, e ha ricoperto poi la carica di presidente della Provincia.

Dovrà vedersela però con un’altra candidata che milita nella stessa area: Caterina Lengua, vice sindaco di Cervinara. Si dice che proprio i democrat vicini al sottosegretario sannita siano determinati a puntare su di lei per arginare l’avanzata dell’area De Luca-D’Amelio.
Infine c’è Valentina Paris, componente della direzionale nazionale del Pd, che nonostante al tesseramento del partito non abbia raccolto troppe preferenze potrebbe essere battezzata direttamente da Matteo Renzi capolista alla Camera in Irpinia-Sannio.
Sarebbe quel filo diretto tra il Nazareno e l’Irpinia di cui il segretario nazionale ha bisogno per scavalcare gli avamposti del governatore della Campania De Luca che sta cercando di contro di collocare i suoi in Parlamento, a cominciare dal figlio Piero non a caso cooptato qualche settimana fa nella segretaria nazionale.
Infine il Pd cittadino che non può restare senza riferimento potrebbe puntare su Enza Ambrosone, consigliere comunale e provinciale, ex Udc e oggi convita decariana. Il poker potrebbe essere un pokerissimo o un bluff se nel Pd dovessero prevalere gli atteggiamenti referenziali che hanno portato al fallimento del congresso straordinario di luglio e nei prossimi mesi potrebbero far perdere al partito ancora di più credibilità e voti.