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Avellino – Ventiquattro ore dopo la visita in Irpinia del Premier Giuseppe Conte arriva un messaggio di speranza per il Sud e per l’Irpinia. “Il Sud ce la può fare. Questa mia convinzione cresce e si rafforza sempre più, giorno dopo giorno. Essa riposa nella conoscenza del territorio e nel dialogo con le comunità locali che sto portando avanti tenacemente. Sto girando in lungo e in largo le regioni del Mezzogiorno, con le sue punte di eccellenza e con le sue aree depresse, la costa e l’entroterra. Nelle scorse settimane sono stato in Sardegna, in Puglia, poi in Molise e oggi in Irpinia. Tanto a Isernia e a Campobasso, quanto ad Avellino, a Morra de Sanctis e a Vallata ho dialogato con centinaia di rappresentanti degli enti locali e di associazioni di categoria, con semplici cittadini“.

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“Ho incrociato migliaia di sguardi. Occhi e voci che scacciano via la rassegnazione e mostrano voglia e determinazione di camminare insieme per offrire riscatto per sé e per i propri figli. Sono stato travolto da un’ondata incredibile di calore, di orgoglio, di fiducia nelle istituzioni. Il calore di chi è abituato ad accogliere gli altri con grande generosità. L’orgoglio di chi oggi al Teatro Gesualdo di Avellino ha ascoltato l’Inno di Mameli eseguito dagli studenti e ha visto il fondale tingersi del nostro Tricolore. La fiducia di chi ti posa lo sguardo negli occhi e ti dice di andare avanti e che non ti farà mancare il suo rispettoso appoggio. Tanti i momenti di allegria, come quando, assolutamente indegno, ho avuto l’onore di dirigere per qualche istante l’orchestra giovanile del Conservatorio avellinese ‘Domenico Cimarosa’. Ho visitato molte aziende oggi: realtà industriali che competono nel mondo per posizioni di primato nel campo della componentistica aerospaziale, delle biotecnologie, della farmaceutica, delle più innovative forme di mobilità. Sono aziende che offrono un futuro ai nostri giovani più qualificati, che così possono rimanere nella loro terra di origine, trovando gratificazione professionale a casa propria. Dobbiamo però lavorare al piano Sud per migliorare queste offerte di lavoro, per adeguare e rendere finalmente efficiente il sistema delle infrastrutture materiali e immateriali. Il Sud deve crescere per far crescere ancor più tutta l’Italia“.