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Un piano di conguagli per evitare l’aumento delle tariffe idriche. È questa la strategia che l’Alto Calore sta mettendo a punto con il supporto dell’Eic (Ente Idrico Campano), dopo la sanzione da oltre due milioni di euro comminata dall’Arera per la scarsa qualità tecnica del servizio nel biennio 2022-2023.

La multa, pari a 2.114.439 euro, è legata ai disservizi accumulati in una fase delicatissima per la partecipata di corso Europa, quando la priorità era evitare il fallimento e avviare il piano di salvataggio. Ora l’azienda, guidata dall’amministratore unico Antonio Lenzi e dal nuovo dg Andrea Palomba, tenta di ammortizzare la spesa senza scaricarla sui cittadini.

L’obiettivo è assorbire la penalità riducendo l’utile d’esercizio, grazie a un’operazione finanziaria che rientri nel piano concordatario omologato dal Tribunale. In questo modo si spera di salvaguardare le tariffe, già ferme da tempo ma comunque in fase di revisione.

Il rischio rincari resta, ma per ora la priorità è evitare ulteriori aggravi sulle utenze già provate dalla crisi idrica. La sanzione, che arriva nell’ambito del monitoraggio Arera sulla qualità del servizio, viene considerata l’ennesimo “fardello del passato” da assorbire per guardare al futuro con maggiore solidità.