Ad Avellino si chiude una pagina di storia. Il Bar Club, storico ritrovo di cittadini e tifosi biancoverdi, ha abbassato le serrande lasciando un vuoto che non è solo commerciale, ma soprattutto affettivo e identitario.
Per generazioni, quel locale all’incrocio tra via Piave e via Cocchia è stato molto più di un bar: era il punto d’incontro di chi condivideva la passione per l’Avellino Calcio, la tappa fissa prima e dopo una partita, il luogo dove scambiare opinioni, sorrisi, abbracci e speranze in biancoverde.
La città ha voluto salutare il Bar Club con un omaggio che sa di gratitudine e malinconia. Uno striscione ha illuminato via Piave consegnando al cielo parole che raccontano tutta la sua essenza: “Storia e aggregazione della città, riferimento per intere generazioni”. Un tributo semplice e autentico, che fotografa l’anima di un posto entrato nel cuore di tanti.
Sui social scorrono immagini e ricordi: c’è chi rammenta la prima volta al bar da ragazzo, chi racconta una chiacchierata rubata tra amici, chi lo definisce “un pezzo di Avellino che non tornerà”. Non solo cittadini, ma anche tanti arrivati da fuori provincia hanno voluto lasciare un pensiero, segno che il Bar Club era diventato un simbolo riconoscibile e condiviso, quasi un’estensione dello Stadio Partenio-Lombardi, a poche centinaia di metri di distanza.
Il Bar Club è sempre stato vicino ai tifosi, in ogni epoca. Nei momenti belli della Serie A ha rappresentato un punto di riferimento per appassionati e tifoserie in arrivo da tutta Italia. Un luogo che ha visto passare generazioni di sostenitori, testimone silenzioso di gioie e delusioni, ma sempre con la stessa costante: il legame con la sua gente.
A ricordarlo è anche Franco Iannuzzi, storico leader del tifo biancoverde, che ha affidato ai social un pensiero intriso di memoria e appartenenza: “Il Bar Club è sempre stato vicino ai tifosi, per tanti anni. Nei momenti belli della Serie A ha rappresentato un punto di riferimento per tanti appassionati e tifoserie. È stato un periodo di passaggio, ma il legame con i tifosi non si è mai spezzato“.
Il Bar Club chiude, ma il suo spirito rimane sospeso tra le mura della città e nel cuore di chi l’ha vissuto. Perché i luoghi dell’anima non si cancellano: continuano a vivere nei ricordi e nelle storie che si tramandano, diventando parte di un’identità collettiva.
Ci sono posti che non appartengono solo a chi li gestisce, ma a un’intera comunità. Il Bar Club era uno di questi. E se oggi la saracinesca resta abbassata, la sua porta resta aperta nei ricordi di chi, almeno una volta, vi ha trovato un sorriso, una parola, un pezzo di casa. Là dove via Piave incrocia via Cocchia, resterà per sempre l’eco di voci, cori e brindisi biancoverdi. Il Bar Club chiude, ma il suo nome continuerà a viaggiare sulle labbra di chi lo ha amato, come una bandiera che non si ammaina mai.