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Summonte (Av) – “Papà mi fa male”. Parole che fanno accapponare la pelle. E’ l’ennesima storia di violenza tra le mura domestiche da una minorenne, in questo caso una tredicenne.

L’ultima in ordine di tempo sarebbe avvenuta solo il 17 marzo scorso, quando proprio dagli esami medici cui la bambina, appena adolescente era stata sottoposta, sono emersi tutti gli elementi per far propendere verso una violenza sessuale subita dalla stessa. Ieri mattina i Carabinieri della Compagnia di Avellino hanno eseguito nei confronti dell’uomo, un sessantaquattrenne, una misura cautelare in carcere con la gravissima accusa di violenza sessuale aggravata su minore, la misura chiesta dalla Procura della Repubblica di Avellino e firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Francesca Spella.

Gli accertamenti da parte della Procura della Repubblica di Avellino e dei militari della Compagnia dei Carabinieri sono scattati nell’ottobre del 2019. Una vicenda bruttissima, quella su cui nelle prossime ore sarà lo stesso sessantaquattrenne a poter chiarire davanti al Gip del Tribunale di Avellino la sua posizione e la eventuale difesa rispetto alle gravissime accuse contestate.