Parole nette quelle pronunciate dai consiglieri del gruppo “Per Avellino”, Amalio Santoro e Antonio Bellizzi, entrambi esponenti del “campo largo” che alle ultime amministrative aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Antonio Gengaro.
In una conferenza stampa convocata a Palazzo di Città, i due consiglieri hanno ribadito la loro totale distanza dall’attuale amministrazione, che Bellizzi definisce senza mezzi termini come “uno spettacolo indegno, dentro e fuori dal Palazzo comunale.”
Bellizzi punta il dito contro la sindaca Laura Nargi, accusandola di aver “bloccato la città” a un anno dal suo insediamento, rendendosi “complice e protagonista di continui cambi di casacca in maggioranza e in giunta, con costanti ingerenze esterne”. Secondo il consigliere, la gestione amministrativa si è distinta più per gli scontri e l’arroganza che per un reale spirito di servizio: “Assessori spocchiosi e arroganti si comportano come se fossero i padroni del Palazzo e della cittadinanza”.
Sul fronte politico, Bellizzi definisce “mera provocazione” la mozione di sfiducia proposta dal consigliere Rino Genovese, sottolineando che “gli atti politici vanno costruiti seguendo iter precisi, approdando in aula.” In tal senso, il prossimo appuntamento con l’approvazione del rendiconto potrebbe rappresentare un’occasione per sancire, anche in aula, la fine dell’attuale amministrazione. E avverte: “Anche eventuali aperture al dialogo da parte di alcuni consiglieri del Partito Democratico vanno intese come scelte del tutto personali, in contrasto con la linea ufficiale del partito, come ribadito dallo stesso segretario Pizza.”
Ancor più duro l’intervento di Amalio Santoro, che invita tutti a compiere “atti di coraggio nei luoghi deputati e non attraverso video sui social da parte del politico di turno.”
Il consigliere fornisce poi un’analisi allarmante dello stato dei conti comunali: “Il Comune è di nuovo sull’orlo del dissesto finanziario. Il rendiconto certifica un disavanzo di -24,5 milioni di euro, al netto dei debiti fuori bilancio e dei residui su cui si gioca ogni anno per trovare gli equilibri.” Santoro accusa l’amministrazione di essere tornata “agli anni d’oro delle spese per feste e spritz”, mentre restano bloccati 580.000 euro per incarichi a ex amministratori. Inoltre, l’unica misura strutturale del bilancio previsionale – la vendita dello stadio – è sfumata dopo la rinuncia dell’unico potenziale acquirente”.
Infine, Santoro denuncia l’ennesima “partita indegna” in cui si starebbero ora inserendo Festa e Nargi: la questione dello STIR. E conclude: “Questo da solo dovrebbe bastare per trovare il coraggio politico e mandare a casa questa amministrazione