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Due episodi distinti, ma legati da un comune denominatore: il senso crescente di insicurezza e di degrado percepito dai cittadini. È quanto accaduto negli ultimi giorni al Parco Kennedy Di Nunno, nel cuore di Avellino, dove un’aggressione e una serie di comportamenti incivili hanno scatenato l’indignazione della comunità e lanciato un nuovo allarme sulla tutela degli spazi pubblici.

Il fatto più grave si è verificato nella serata di ieri, quando una madre italiana è stata vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di immigrati. L’episodio, avvenuto sotto gli occhi di diversi presenti, ha suscitato sgomento e preoccupazione, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle aree verdi frequentate da famiglie e bambini. “Non possiamo archiviare questo fatto come un caso isolato – ha commentato Massimo Passaro, portavoce di Cittadini in Movimento –. Le mamme devono potersi sentire al sicuro nei luoghi pubblici, non vivere nella paura”.

A questo si aggiunge un secondo episodio che, pur meno violento, rappresenta un segnale di scarsa cura per il bene comune: alcuni adulti sono stati sorpresi a utilizzare le attrezzature ludiche destinate ai più piccoli, tra cui altalene e scivoli appena riparati. Comportamenti che mettono a rischio l’integrità delle strutture e compromettono gli interventi di manutenzione realizzati con fondi e risorse pubbliche.

Sul fronte della sicurezza, nei giorni scorsi le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nell’area verde di Piazza Kennedy. Due pattuglie sono intervenute fermando e identificando diversi extracomunitari presenti nel parco. L’operazione è stata predisposta dopo le numerose segnalazioni dei residenti, che da tempo lamentano episodi di risse, movimenti sospetti e presunto spaccio di sostanze stupefacenti tra i giardinetti.

L’obiettivo dichiarato delle autorità è quello di scoraggiare le attività illecite e restituire l’area a un utilizzo sicuro e civile.  Ma i cittadini non vogliono più limitarsi alle promesse: chiedono un presidio fisso di polizia e un piano di vigilanza continuativa. Perché il Parco Kennedy Di Nunno torni a essere un luogo di gioco, incontro e serenità, e non l’ennesimo simbolo dell’abbandono e dell’inciviltà.