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Avellino – Gianfranco Rotondi strappa la vittoria nel collegio Uninominale ad Avellino con 60.662 preferenze con una percentuale del 32,91%. Dopo 26 anni, Rotondi torna ad essere un deputato nel collegio irpino. “Ho fatto questa campagna elettorale sportivamente consapevole di concorrere in un collegio più rosso storicamente di quelli di Bologna – analizza Rotondi – E’ chiaro che questa volta c’erano condizioni diverse, ammetto di aver accettato una missione difficile. Allo stesso tempo bisogna ammettere che avevo qualche condizione di favore, l’incertezza c’è stata per tutta la campagna elettorale. Al di là di tutto è stata serena, anche allegra”.

“Nelle elezioni politiche i candidati hanno una rilevanza molto relativa – continua Rotondi – Dal 1994 siamo abituati a votare per il governo del paese, potrei dire che per presunzione ho vinto io ma devo riconoscere che non è così”. “E’ un segnale di discontinuità per il territorio irpino – ammette – La gente ha scelto una linea politica completamente diversa, ecco il cambiamento. La Provincia di Avellino cerca un cambiamento, lo ha fatto già quattro anni fa votando il Movimento 5 Stelle. Una spiegazione posso darmela – dice – Questa è una terra che ha fame di politica. In questa campagna elettorale una domanda rabbiosa quasi di rappresentanza. Giorgia Meloni, condivisione o no delle idee, è un leader ma sicuramente è un leader nato con l’idea della politica”.

“Sono il presidente di ‘Verde è Popolare’ e favorevole all’autonomia differenziata, ma a condizione che ripristini i vari diritti dei cittadini italiani – conclude –  Un cittadino veneto non deve avere più diritti di un cittadino campano”. “Il Movimento 5 Stelle sbaglia ad attaccarsi al reddito di cittadinanza come unica soluzione. Aggiungo che non lo toglieremo, ma si batterà con tutte le sue forze per trasformare in lavoro la gran parte dei redditi di cittadinanza“.