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Ariano Irpino (AV) – Sembra davvero senza fine la continua spirale di violenza che da molto tempo ormai caratterizza le carceri campane, oggi affollate da oltre 6.700 detenuti. E’ nella struttura di Ariano Irpino, infatti, che si è registrato l’ennesimo grave fatto violento.

“Questa mattina, verso le ore 12, diversi detenuti della XI Sezione del quarto piano del nuovo Padiglione, rigorosamente a regime aperto, hanno tentato di aggredire un detenuto di origini africane. Due poliziotti sono riusciti a fare scudo all’uomo, evitando il contatto fisico e cercando di portarlo fuori dalla Sezione, al riparo”. Spiega il Segretario Nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Emilio Fattorello.

“Nel mentre, altri detenuti della X Sezione del terzo piano, forzavano un cancello dalla serratura difettosa e tentavano di unirsi all’altro gruppo per portare a termine l’azione punitiva. I due agenti, prima di essere sopraffatti da una ventina di detenuti, riuscivano ad attivare l’allarme e far giungere sul posto altro personale che riusciva a far rientrare i disordini ed a mettere in sicurezza le sezioni, mentre il detenuto africano, problematico, oggetto del tentativo di aggressione veniva separato.

A seguito dell’azione di contenimento posta in essere per fermare i detenuti sono rimasti contusi tanto da essere trasportati all’Ospedale Civile per le cure del caso”, conclude. “Il SAPPE Campania augura ai colleghi infortunatisi un presto rientro in servizio. Da tempo denunciamo come SAPPE il gran numero di Eventi critici dell’Istituto di Ariano e la libertà di movimento dei detenuti che sempre piu spesso genera violenti disordini. Pensate che ad Ariano un agente fa servizio alla XI e X sezione, dislocate su due piani, quarto e terzo, con detenuti aperti,  videosorveglianza in avaria e parliamo del Padiglione Nuovo” Sprezzante il commento di Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Da mesi diciamo che così non si può andare avanti, e non frega niente a nessuno, ai vertici nazionali regionali del Ministero della Giustizia ma anche al Garante regionale dei detenuti, a cui evidentemente l’incolumità fisica dei nostri poliziotti nelle carceri campane non interessa affatto. Serve forse un morto per svegliare tutti dal torpore che li contraddistingue?”,

“Il lassismo che caratterizza le carceri campane è imbarazzante ed intollerante e questo nonostante lo spirito di abnegazione e il senso del dovere della Polizia Penitenziaria. Abbiamo in più occasioni segnalato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività delle carceri campane e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità nonostante una grave carenza di organico e spesso una organizzazione del lavoro assolutamente precaria e fatiscente, come ad esempio a S.Maria Capua Vetere. Io dico una sola cosa: sveglia! Così non si puo piu andare avanti. Non siamo carne da macello