- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Avellino – Questa mattina, a Napoli, presso il Comando Legione Carabinieri “Campania”, il Comandante della Legione, Gen. di Brigata  Antonio Jannece, a conclusione di un’articolata attività di controllo tesa a verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti necessari per accedere al Reddito di Cittadinanza (previsto con decreto legge n.4/2019, convertito in legge dall’art.1 legge n.26/2019) svolta dai Comandi dell’Arma delle province Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e Benevento, nel periodo compreso tra il 1° maggio e il 17 ottobre 2021, ha  illustrato, alla presenza dei rispettivi Comandanti Provinciali e del Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela del Lavoro di Napoli, i risultati conseguiti, rientranti nell’ambito di una più vasta azione intrapresa a livello Interregionale ed interessante anche le Regioni di Puglia, Abruzzo, Basilicata e Molise.

Nella Provincia di Avellino i Carabinieri del Comando Provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno verificato le posizioni di 536 nuclei familiari, su un totale di 11.266 che in provincia beneficiano del Reddito di Cittadinanza.

Nel corso dei controlli, i militari dell’Arma hanno deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria 102 persone (di cui 32 stranieri) responsabili a vario titolo di false dichiarazioni, omessa comunicazione di informazioni dovute, omessa comunicazione di variazioni di reddito o di patrimonio (obbligo che sussiste, in quest’ultimo caso, una volta percepito legittimamente il reddito di cittadinanza, in caso di variazione o perdita dei relativi requisiti).

Si è inoltre proceduto alla sospensione del Reddito di Cittadinanza, con provvedimento del Giudice, nei confronti dei beneficiari o richiedenti ai quali era stata applicata misura cautelare personale, adottata anche a seguito di arresto.

Quali situazioni particolari, si evidenziano le seguenti:

  • un 70enne ha falsamente dichiarato di un cambio di residenza in modo da risultare l’unico componente di un nucleo familiare autonomo, mentre continuava a convivere con la propria famiglia, tra i cui possedimenti spiccano un’automobile marca Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà;
  • un 50enne, elemento di spicco del clan “Cava” attivo nel “Vallo di Lauro”, ritenuto di fatto il reggente del clan (in quanto recentemente scarcerato), aveva percepito il Reddito di Cittadinanza dal dicembre 2020 nonostante già condannato con sentenza definitiva per associazione di tipo mafioso;
  • un 22enne, figlio di un dipendente di un altro comune irpino, ha anch’egli effettuato – con il contributo fraudolento del padre, anch’egli deferito – un cambio di residenza fittizio allo scopo di riunire i requisiti per la concessione del Reddito di Cittadinanza, pur rimanendo a vivere di fatto con il proprio nucleo familiare, tra le cui proprietà figura un’azienda agricola con vitigni particolarmente pregiati.

Tali risultati hanno permesso di accertare un esborso non dovuto dallo Stato, nella provincia di Avellino, pari a 861.077,18 di Euro.