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Spazi sacri che danno da pensare” è il titolo della mostra che da domani fino al 3 settembre sarà allestita nella Chiesa dell’Annunziata di Calitri.  Un percorso espositivo e divulgativo allo stesso tempo che ha visto il coinvolgimento di due architetti, un artista, quattro fotografi e due scrittori, introdotti collettivamente da un saggio di Antonio Masiero, professore di storia dell’architettura allo IUAV di Venezia, dal titolo “Spiritualità, religiosità. Sacralità”. La mostra, a cura della casa editrice Libria, è sostenuta dall’amministrazione comunale di Calitri con la collaborazione organizzativa dall’architetto Peppe Piumelli.

Spazi che danno da pensare presenta tre opere di natura ecclesiale. Si tratta di un allestimento per Santa Maria Annunciata a Milano di Dan Flavin, la cappella di S.Miguel Arcángel al barrio Cerrito ad Asunción (Paraguay) di Javier Corvalán e la cripta della Cattedrale di Caserta di Francesco Venezia. La prima è un intervento di uno dei grandi padri del minimalismo americano che ridisegna con i suoi neon lo spazio della parrocchia progettato da Giovanni Muzio nel 1932. L’istallazione è costituita da tubi al neon blu e verdi per la navata centrale, rossi per il transetto, oro per l’abside. La seconda è una cappella di un giovane architetto paraguaiano diventato uno dei più significativi architetti dell’America Latina capace di far vivere con intensità la passione civile prima che religiosa di un progetto ecclesiale. La terza è il ridisegno di una cripta da parte di un architetto di grande qualità come Francesco Venezia che con straordinaria sensibilità rimodella la luce, i colori, i materiali, le tecniche costruttive per rendere suggestivo un mondo ipogeo, un mondo che rende viva una parola come profondità. Quello che emerge nella singolarità delle opere, nella loro esemplarità, è l’urgenza di riflettere intorno alla relazione tra la spiritualità, che viene comunque animata dai tre progetti, la religiosità che appare come qualcosa che sta nello sfondo, qualcosa di indecidibile, come sospeso, meglio sperduto nell’inconscio soggettivo, in una profondità più privata che pubblica e il problema, forse il più drammatico, che sta attorno alla domanda: “Che cosa è accaduto del sacro?”.

Gli autori delle opere:
Dan Flavin (New York 1933-1996) artista americano, diventato celebre grazie alle sue installazioni scultoree realizzate usando come unico mezzo di comunicazione delle lampade al neon, è stato riconosciuto come uno dei pilastri fondamentali del minimalismo americano, insieme ad artisti del calibro di Sol LeWitt, Robert Mangold e Robert Ryman. Numerose le sue installazioni e la sua presenza nei musei tra cui il MoMa di New York; in Italia, la Collezione Panza (Varese) ospita alcune installazioni permanenti. Untitled è stata l’ultima opera dell’artista, completata due giorni prima della sua morte.
Javier Corvalán, architetto paraguaiano dello studio Laboratorio de Arquitectura con base ad Asunciòn. Lo studio è stato creato nel 2005 con la ferma convinzione che una architettura migliore sia possibile e nel corso degli anni questa idea ha plasmato i loro progetti e realizzazioni. Lavorando con particolare enfasi sul dato materico e strutturale, Corvalan riconosce l’importanza di un lavoro collettivo nel processo di sperimentazione e questo ha portato alla creazione di un’associazione senza fine di lucro, il collettivo Aqua Alta. Tra le realizzazioni: Hamaca House, Caja obscura, Osypyte single family house ad Asunción, Driving Público. Asociación Paraguaya de Golf APG a Luque.
Francesco Venezia è nato a Lauro nel 1944. Architetto, docente ordinario di composizione architettonica ha insegnato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, alla Sommerakademie di Berlino, al Politecnico Federale di Losanna, all’Università Harvard e all’Accademia di Architettura di Mendrisio. Il suo pensiero e i suoi lavori sono descritti in numerose pubblicazioni quali: Francesco Venezia: le idee e le occasioni (Mondadori Electa 2006), Nel profondo della cattedrale (Libria 2014), Che cos’è architettura. Lezioni, conferenze e un intervento (Mondadori Electa 2011) È membro dell’Accademia Nazionale di San Luca dal 1998. Nel 2015 gli viene conferita la Medaglia d’oro alla carriera dalla Triennale di Milano
Autori dei testi.
Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963. Tra le sue numerose pubblicazioni: Corpo (Einaudi 2004 e 2011), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi 2005 e 2011), , Stabat mater (Einaudi 2008, Premio Strega 2009 e Premio SuperMondello 2009), Le cose fondamentali (Einaudi 2010 e 2012), La vita non è ilmondo (Laterza2010). Dall’inizio deglianni Novanta a oggi hascritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati . Scrive su il primo- amore.com
Esteban Bedoya è nato a Asunción nel 1958. Trasferitosi a Buenos Aires, si è laureato in architettura e ha realizzato numerose opere. Durante gli anni della dittatura di Stroessner, ha svolto attività politica con gli esiliati paraguaiani e iniziato l’attività di scrittore. Ritornato in Paraguay, è entrato a far parte del Ministero degli Affari Esteri. Bedoya è membro del PEN Club del Paraguay, della Societé des Écrivans Fribourgeoise, Suisse, e del PEN American Center, New York.
Roberto Masiero è professore ordinario di Storia dell’Architettura nell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), architetto, studioso delle arti e delle scienze nel quadro di una generale storia delle idee. Ha pubblicato numerosi testi editi in diverse lingue ed è stato curatore di significative mostre d’arte. Negli ultimi tempi, le sue ricerche sono attorno alle trasformazioni in atto tra il modo di produzione industriale e il modo di produzione digitale, in particolare con alcuni saggi e con due pubblicazioni: Dalla smart city alla smart land (Marsilio 2014) e La società circolare (Derive e approdi 2016).
Fotografi.
Davide Pagliarini, architetto, inizia a fotografare nel 1994, nel 2002 fonda il laboratorio
new landscapes, un progetto di ricerca multidisciplinare che indaga la relazione tra uomo e ambiente nel paesaggio contemporaneo. Tra sue pubblicazioni: Il paesaggio invisibile. Dispositivi minimi di neo- colonizzazione (Libria 2008), La città paesaggio 1925-2015 (Libria 2017). E’ direttore scientifico della rivista di architettura “Ark”.
Federico Cairoli è nato a Santa Fe, Argentina, il 1985. Fotografo e architetto (FADU-UNL) la sua opera fotografica e audiovisiva si focalizza principalmente sui temi relativi alla relazione tra architettura e città. Attualmente i suoi lavori sono pubblicati su numerose riviste e media digitali nazionali e internazionali.
Nunzio Del Piano, studente universitario alla Federico II di Napoli con la passione per il disegno, la fotografia e tutte le arti grafiche. Nel 2014 collabora con l’architetto Francesco Venezia alle fotografie  della Cripta della cattedrale di Caserta.
Paolo Di Caterina é nato a Napoli nel 1956. Architetto, ha al suo attivo numerose realizzazioni, ha collaborato per ricerche e progetti con Francesco Venezia.