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Nella giornata di ieri è stata costituita la nuova società in house “Newcoo” per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani anche se il parere della Corte dei Conti è formalmente negativo a riguardo. D’altro canto, il presidente dell’ATO Rifiuti, Vittorio D’Alessio, ha ribadito che l’ente ha fatto il suo percorso nella legittimità.

 “ La Corte dei Conti ha fatto un solo rilievo sull’affidamento da contrattualizzare entro il 30 Marzo e noi riteniamo che, in questa data, andava costituita la società. E’ stata costituita l’IRZ Spa IRPINIA RIFIUTI 0 perciò il nostro percorso, in data 29 Marzo, è stato fatto ed abbiamo salvato il servizio pubblico per il ciclo integrato rifiuti in Irpinia “ – queste le parole del presidente ATO, Vittorio d’Alessio “ -.

C’è un rilievo di incostituzionalità della stessa corte sulla legge 201. “ L’unico rilievo assorbente è proprio sull’affidamento – spiega D’Alessioma si parla di profili di incostituzionalità della 201 sulla tempistica. Premetto che questa è una questione che riguarda tutti e sette gli ATO della Campania e, l’unico ente di questa regione che non ha avuto rilievi economici e finanziari, è l’ATO di Avellino. Abbiamo osservato la disciplina europea nella relazione dell’università Phartenope di Napoli e asseverata dalla Deloitte Spa, pertanto credo che eccezioni a questo ente non si possano fare “.

Il presidente rassicura i sindaci sulla questione. “ Come ho promesso a tutti i sindaci che, spaventati, mi hanno interpellato in questi giorni per quanto riguarda le voci da mettere in bilancio, sicuramente andremo ad affrontare un tavolo tecnico giuridico e finanziario per valutare le strade che siano più convenienti ai rispettivi comuni e, pertanto, le porte dell’ATO sono aperte al confronto con i primi cittadini “.

Irpiniambiente, però, non è ancora fuorigioco. “ Formalmente non lo è – commenta D’Alessio – l’ho detto e ribadito anche per rassicurare i sindaci. Noi possiamo capitalizzare i debiti dei comuni attraverso gli utili dell’ATO. Finora Irpiniambiente non ha vissuto di finanze pubbliche, ma bensì di crediti avuti da istituti finanziari, e sta continuando l’attività attraverso questa modalità. A tal riguardo, perché non farla seguire anche all’ATO qualora si trovasse conveniente la strada? “.

 “ Il nostro percorso è terminato ieri con la costituzione della società per salvare il servizio pubblico in Irpinia – conclude D’Alessio –  quindi abbiamo continuato su quello che era il nostro progetto. Affronteremo un tavolo tecnico con i nostri esperti e quelli dei vari sindaci, che potranno portare a corredo di quell’incontro, e cercheremo di valutare qual è la strada. Se ci fosse un’altra via, economicamente più conveniente, di quella dell’ATO la percorreremo, ma non credo “.