Avellino assapora il gusto della vittoria ma viene punita sul più bello. L’Urania Milano espugna il PalaDelMauro 74-75 con un canestro di Taylor a mezzo secondo dalla sirena, al termine di una gara dai due volti che lascia agli irpini l’amaro in bocca.
La squadra milanese ha fatto la voce grossa nella prima parte, trovando il canestro con continuità dall’arco e chiudendo il primo tempo avanti di dieci (29-39). Avellino ha sofferto l’impatto iniziale ma, con carattere, è rientrata in partita nella ripresa: Dell’Agnello ha messo la museruola a Gentile, Mussini e Grande hanno acceso la rimonta, Lewis ha dato energia sotto canestro. La tripla di Grande in avvio di ultimo quarto e i punti di Cicchetti hanno ribaltato l’inerzia, con i biancoverdi avanti fino al +4 a due minuti dal termine (72-68).
Lì però la luce si è spenta. Cavallero ha riacceso l’Urania con due triple, Avellino ha gestito male un paio di possessi decisivi e il rimbalzo offensivo concesso ha spalancato la strada al colpo di Taylor, arrivato quando ormai la partita sembrava in pugno agli irpini. L’ultima preghiera sulla rimessa non ha trovato il bersaglio, consegnando a Milano due punti pesantissimi e lasciando agli uomini di Buscaglia la frustrazione di una sconfitta maturata quando la vittoria sembrava già scritta.
Il day after restituisce due immagini opposte: da un lato la capacità di Avellino di reagire a una partenza difficilissima e ribaltare il match, dall’altro l’incapacità di chiuderlo nei momenti che contano. È proprio lì che si misura la maturità di una squadra. E la lezione del PalaDelMauro è chiara: per vincere, serve lucidità fino all’ultima azione.
Ora testa al prossimo turno: trasferta sul parquet della Tezenis Verona, un altro esame di spessore per capire se la beffa con Milano sarà stata solo un incidente o un campanello d’allarme.