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Nel cuore dei Monti Dauni, a 633 metri sul livello del mare, Rocchetta Sant’Antonio – borgo di poco più di 1.600 abitanti – è stata proclamata “Capitale delle Ferrovie Turistiche Ofantine” in occasione del 130° anniversario della storica ferrovia Avellino–Rocchetta.

La cerimonia di apposizione della targa si è svolta il 26 ottobre 2025 presso la stazione di Rocchetta Sant’Antonio–Lacedonia, alla presenza del Segretario Regionale AEC Italia  Antonio Garruto, dei sindaci di Rocchetta e Lacedonia e di numerose associazioni. Il riconoscimento, promosso dall’Association Européenne des Cheminots (AEC Italia   aecitalia.org ), celebra la ferrovia come patrimonio culturale, paesaggistico e turistico, non solo come mezzo di trasporto.

130 anni di storia. Inaugurata nel 1895, la linea Avellino–Rocchetta attraversa tre regioni – Puglia, Basilicata e Campania – e da sempre rappresenta un crocevia strategico. La rievocazione storica ha seguito idealmente il percorso originario: partenza da Avellino, tappa a Morra De Sanctis e arrivo a Rocchetta, dove si è tenuto il convegno “La Ferrovia Avellino–Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia 130 anni dopo, tra storia e futuro”.

La giornata ha unito momenti istituzionali, visite guidate, degustazioni di prodotti locali e la scopertura della targa commemorativa.

Una capitale simbolica e sostenibile. Il titolo di “Capitale delle Ferrovie Turistiche Ofantine” richiama il fiume Ofanto, che attraversa il territorio, e simboleggia una rete ferroviaria capace di unire paesaggi e comunità. Come ha ricordato Rai News, Rocchetta è “un paese, tre linee ferroviarie”: un punto d’incontro tra tre regioni e altrettanti mondi.

L’attribuzione non è solo simbolica: rappresenta un impegno per la valorizzazione delle ferrovie storiche e per un turismo lento e sostenibile. In linea con la Legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, Rocchetta entra così in un circuito di mobilità dolce e scoperta del territorio.

Un borgo che guarda al futuro. Per Rocchetta Sant’Antonio il riconoscimento è una spinta al rilancio: la ferrovia può diventare volano di sviluppo, promuovendo itinerari, eventi e turismo esperienziale legato al paesaggio, all’architettura e alla cucina locale.

Come ricorda l’AEC, “il treno è un ponte culturale tra territori, popoli e paesaggi”.
Rocchetta raccoglie questa eredità, trasformando il passato in una risorsa per il futuro: non solo memoria di ferro, ma energia per una nuova stagione del turismo dei borghi.

Era presente la famiglia del Capo Stazione Quadrale Antonio per ritirare il diploma Euroferr alla memoria.