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Avellino – Dalle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino sono impegnati in un’operazione che coinvolge il capoluogo irpino ed alcuni comuni della provincia per dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale a carico di tre persone.

Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli per reati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorileai danni di alcune minorenni del luogo – e violazioni della legge “Merlin” sulla prostituzione.

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa  conclusa pochi minuti fa presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino.

Marinavano la scuola e si prostituivano con la promessa di un lavoro regolare e ben retribuito. Nella rete di un 70enne di Mercogliano, arrestato questa mattina all’alba, erano finite dieci ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni e due maggiorenni. Tutto avveniva in un centralissimo circolo ricreativo, frequentato da studenti, ma anche da persone più adulte e professionisti.

Il gestore faceva leva sul essere affabile e quasi come se fosse un’altra figurava paterna era riuscito a convincerle che trascorrere qualche ora nel suo locale, servendo ai tavoli, poteva essere una buona cosa. Poi l’invito a essere gentile con i clienti, una gentilezza che presto si è trasformata in disponibilità.

L’uomo “selezionava” le ragazzine che si rifugiavano nel suo locale, per non farsi scoprire dai genitori che avevano marinato la scuola. Sceglieva le più avvenenti e non appena si era instaurato un rapporto di confidenza le offriva la possibilità di un lavoro.

Lui, originario di Mercogliano, insospettabile e gentile, è ora finito in manette. Deve rispondere dell’accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione, reati aggravati dalla minore età delle vittime. Con lui sono stati arrestati anche un 85enne ed un professionista 50enne, entrambi della provincia di Avellino. Si tratta di due clienti abituali, che ora si trovano al regime dei domiciliari.

NEL VIDEO i dettagli dell’operazione