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Avellino – «L’Air svenduta a Bus Italia». Il deputato del M5s, Carlo Sibilia, lo ha denunciato questa mattina in una conferenza stampa al fianco di Michele Dell’Orco, componente della Commissione trasporti della Camera. Sibilia ha prestato una delibera sottoscritta dall’amministratore unico dell’Air, Alberto De Sio, in cui si anticipa che in vista del bando di gara per il Trasporto pubblico locale in Campania, pubblicato dalla Regione quale stazione appaltante entro la fine del 2017, c’è la «possibilità di procedere ad un accordo commerciale-industriale tra l’Air spa di Avellino e Bus Italia per l’affidamento del servizio nel bacino di Avellino e Benevento «senza ricorrere ad una preventiva manifestazione d’interesse di evidenza pubblica per la selezione del partner».

Intanto è stato chiesto un parere ad un avvocato di Rimini specializzato in appalti e servizi pubblici. Sibilia non ci sta e oltre a segnalare l’anomalia della procedura avverte: «Non capisco come mai si chiami in causa un avvocato di Rimini: non ce n’era uno in Campania che potesse occuparsi della consulenza?»

Intanto Bus Italia ha preso la Cstp di Salerno: «Il servizio di trasporto pubblico va migliorato non depotenziato: garantire la mobilità è un diritto costituzionalmente garantito. La logica del profitto quasi mai è funzionale ad un buon servizio per i cittadini. L’Air poi è una delle poche aziende in Campania con i conti in regola. E allora perché svenderla a Bus Italia?
Le nostre denunce dagli sprechi per l’Autostazione e all’Alto Calore, alla richiesta di riutilizzo del vecchio Moscati – aggiunge Sibilia – non vogliono alimentare polemiche: sono una dimostrazione di quanto ci sta a cuore il tema dei servizi pubblici».

E allora c’è pure una proposta: in Regione ci sono 600mila per progetti destinati alla mobilità sostenibile. «Li avevamo sbloccati con il “Decreto del fare” e si attendeva solo il via libera del Ministero dei trasporti», ha spiega Dell’Orco. «Ora tocca alle amministrazioni e ai cittadini presentare dei progetti che saranno finanziati. La Regione ha fatto tutto con ritardo e la scadenza è il 30 settembre. Senza il M5s questi soldi sarebbe andati perduti».

Infine Sibilia ha annunciato un ricorso alla Corte dei Conti contro gli sprechi che hanno caratterizzato la realizzazione della metro leggera in città: «Oggi si vedono solo i piloni messi in malo modo lungo le strade, in violazione delle più elementari norme sulla sicurezza. Mentre i bus che dovrebbero già circolare da un pezzo sembrano ormai essere obsoleti e dunque non ecologici».