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Avellino – Nemmeno il silenzio del Pala delMauro ha fermato la Sidigas Avellino. In uno scenario a dir poco inusuale, la truppa di Pino Sacripanti, ha riaperto la serie contro la Dolomiti Energia Trento. Un successo che può essere una grossa iniezione di fiducia per il doppio confronto al PalaTrento. Nonostante il fardello della sconfitta e della squalifica, Avellino, ha rialzato la testa mettendo in campo cuore, gambe ma soprattutto testa. Tra i protagonisti di serata c’è sicuramente Kyrylo Fesenko. Il gigante ucraino, nel primo quarto, ha trascinato la formazione biancoverde a suon di possessi nel pitturato, ma soprattutto nel combattere colpo su colpo contro i lunghi della formazione ospite. Nel complesso totale di gara, però, viene fuori la conferma di Patrik Auda. L’ex Rosa Radom, alla sua seconda gara con Avellino, ha acquisito al meglio i dettami dello staff tecnico biancoverde.

Una vittoria che è il giusto risultato per gli impavidi tifosi biancoverdi che all’esterno del Pala delMauro, affrontando un freddo strano di maggio o pioggia, hanno voluto essere presenti seppur all’esterno per infondere la carica nel gruppo di Sacripanti.  Un tutt’uno che alla fine ha avuto il miglior finale. L’abbraccio, quello vero e profondo, dei tifosi irpini con squadra e tecnico. Ora, però, è tempo di tenere alta la guardia per l’avvenire. In sei giorni, Avellino, dovrà conquistare il sogno. Stavolta, però, si andrà nella tane delle aquile e poi probabilmente nel Lazio (PalaTiziano, ndr.) per Gara 5. 

“Il basket è l’unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra”. E’ una frase pronunciata da Bill Russell indimenticata stella dei Boston Celtics in NBA. Una massima che oggi, però, calza a pennello per la Scandone. E’ tempo di sognare guardando sempre più in alto, ma con un solo imperativo. Crederci. Crederci senza mai arrendersi.