- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – Altro giro, altra corsa per la Sidigas Scandone Avellino. Dopo la vittoria in Champions League contro Banvit, la truppa di Nenad Vucinic, domenica pomeriggio affronterà in trasferta la Openjobmetis Varese. La formazione allenata da Attilio Caja dopo la sconfitta contro Reggio Emilia ha lanciato un chiaro segnato ai lupi con la netta vittoria in Fiba Europe Cup contro i bulgari del Rilski. A presentare il match tra Avellino e Varese, ai microfoni di Anteprima24, è l’irpino Antonio Iannuzzi.

“Domenica ci aspetta una partita importante contro una squadra che sta trovando la sua dimensione – spiega il cestista nativo di Cesinali – E soprattutto con un roster davvero di grande livello. Noi arriviamo alla sfida contro Avellino dopo una partita giocata a tratti bene altri male fuori casa. In casa, però, stiamo dando molto. Sicuramente sarà una sfida combattuta tra due squadre che vogliono ottenere l’intera posta in palio”. 

E dall’esterno che idea ti sei fatto su Avellino?

“In questi anni Avellino si è confermata nelle big del campionato italiano. E’ un gruppo totalmente nuovo, che piano piano sta trovando la giusta chimica. Sicuramente è una squadra solida, e che soprattutto può dar fastidio ad ogni avversaria”.

In estate i rumors di radiomercato ti davano vicino ad Avellino…

“All’inizio c’era stata questa voce, però, non si è concretizzato il tutto. Con l’arrivo in Irpinia di coach Vucinic qualcosa è cambiata. Di lì in poi non ci sono state più notizie”.

Guardando questo inizio di campionato, che idea ti sei fatto?

“E’ un campionato inaspettato: ci sono molte squadre che stanno stupendo, e soprattutto stanno giocando un gran basket. Puoi perdere o vincere senza accortetene se non approcci al meglio. Escludendo Milano, che è una delle più forte degli anni precedenti è un campionato piuttosto livellato”.

Vucinic e Caja, che idea ti sei fatto dei due prossimi sfidati?

“Non conosco al meglio Vucinic, ma da quello che vedo è un tecnico che cerca di dare la massima fiducia alla squadra. Cerca di farsi rispettare, ma sa bene quando lasciar fare la squadra. Caja, invece, è un coach diverso che pretende tanto dai giocatori. Sono due coach molto diversi, che nel loro campo stanno facendo grandi cose”.

[Foto copertina: Openjobmetis Varese]