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Avellino – E’ una Sidigas Avellino da stropicciarsi gli occhi. I biancoverdi di Pino Sacripanti battono anche la Virtus Segafredo Bologna confermando il primo posto in classifica. Almeno per oggi visto che questa sera l’Olimpia Milano potrebbe agganciare i biancoverdi. Avellino ha dominato in lungo e in largo per tutti i 40′ di gioco. Dall’altra parte, Bologna, è stata una fantasma sul parquet di Via Zoccolari.

Al Pala delMauro, la Scandone, si conferma essere una vera “ammazzagrandi”. I biancoverdi riescono a bissare la prova di forza messa in campo contro la Dinamo Sassari nello scorso turno di campionato. Contro la Virtus, Sacripanti, carica a pallettoni i suoi uomini che dimostrato di non essere inferiori a nessuno. Anzi annichiliscono una delle candidate alla vittoria finale del campionato.

Jason Rich si conferma essere l’uomo in più di Avellino mentre tra le new entry, volendo usare un eufemismo, c’è Bruno Fitipaldo. Il playmaker di Montevideo, nelle scorse settimane, era finito sulla graticola. Nonostante ciò il suo umore e la “garra” non sono stati intaccati. Anzi lo hanno spinto a fare meglio da qui la rinascita dell’ex Galatasaray.

Sicuramente tra i protagonisti assoluti c’è Maarten Leunen, che nonostante nessun punto realizzato ha smazzato 9 assist. Kyrylo Fesenko e Hamady N’Diaye hanno fatto a sportellate con le V nere. Il senegalese ci mette la manona quando può stoppando sul nascere le iniziative degli uomini di Ramagli. Sacripanti ha potuto contare anche su un Dez Wells che ha accantonato l’infortunio di qualche settimana fa. Un collettivo che nelle scorse settimana ha dovuto fare i conti con molteplici infortuni.

La Scandone ora sogna. E’ la prima volta che la società biancoverde, fondata nel 1948, si trova ai vertici del massimo campionato italiano. Una squadra capace di far ricredere anche gli scettici che avevano pronosticato, troppo presto, il declino dopo la partenza di Joe Ragland. Nonostante ciò il duo Alberani-Sacripanti con la saggia regia di De Cesare hanno costruito una squadra di uomini prima che giocatori. Il cammino è lungo, ma Avellino ora sogna. Ad occhi aperti. Ora nel mirino ci sono Oostenda in Champions League e Trento. Altre due sfide da affrontare. Da vincere per alimentare un sogno.