
Avellino – In Irpinia si protesterà dal 9 al 18 dicembre. Questo emerge dalla conferenza stampa unitaria delle sigle Cgil, Cisl e Uil tenutasi quest’oggi all’hotel Belsito, dove hanno preso la parola i Segretari irpini Franco Fiordellisi (CGIL), Doriana Buonavita (Cisl) e Luigi Simeone (Uil). Dall’incontro è emerso la mancanza di un reale confronto con la Regione Campania. La mobilitazione che ci sarà nei prossimi giorni riguarderà lavoratori, lavoratrici, giovani e pensionati.
Occhi puntati, quindi, sul territorio e sulla questione legata alla Novolegno, all’indotto Whirlpool, oltre alle preoccupazioni per Fca, all’avvio a rilento di Iia, all’incertezza sul sistema delle Public Utilities e le aziende di servizi pubblici come Alto Calore. “I governi Conte non hanno rispettato le aspettative delle organizzazioni sindacali. La Campania è la regione che cresce di meno. Ci sono oltre 2.000 persone che non hanno più lavoro. In questa regione non c’è una visione d’insieme, il reddito di cittadinanza non ha aiutato e non c’è nessuna prospettiva di lavoro” ha dichiarato Buonavita.
Alle parole di Buonavita sono seguite quelle del collega Simeone. “Non abbiamo problemi a contare quante persone scenderanno in piazza. Questo perché in Campania non viene fatta un’operazione di verità. Si parla di allargamento della Zes o dell’ipotetica prima pietra della stazione dell’Alta velocità ma non si pone l’attenzione sui dati Istat che ci dicono che ad Avellino la disoccupazione è aumentata. Bisogna iniziare a raccontare il mondo reale, non un mondo che non c’è”.
A chiudere la conferenza unitaria Franco Fiordellisi della Cgil che pone l’attenzione sull’Alta Irpinia. “Viviamo un dramma in Alta Irpinia. Le aziende storiche versano in una condizione drammatica. La provincia è stata abbandonata: i giovani non stanno bene, gli ultracinquantenni non hanno lavoro. Speriamo ancora in un confronto con la Regione Campania”.
di Giuseppe Di Martino
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