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Avellino  –   Sarà “Amore” di Spiro Scimone diretto da Francesco Sframeli, rispettivamente autore e regista dell’omonima compagnia teatrale siciliana, il nuovo spettacolo in scena,  lunedì 16 ottobre alle ore 21 al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, programmato da “Sipari Aperti – Festival degli Altri Mondi”. L’iniziativa, che fino al 31 ottobre avrà sede nel “massimo” cittadino, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Avellino e realizzata attraverso la produzione esecutiva della Fondazione Campania dei Festival grazie al sostegno economico della Regione Campania.  

Nel repertorio, più che ventennale della Compagnia, Amore è l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli.  In scena due coppie – il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere – che si muovono tra le tombe di un simbolico cimitero rappresentando le tenere e insieme crudeli attività del quotidiano, a partire dai più semplici gesti familiari.

Ne sono interpreti gli stessi Francesco Sframeli e Spiro Scimone con Gianluca CesaleGiulia Weber. Il disegno luci è di Beatrice Ficalbi. La scena di Lino Fiorito è composta da due tombe, a due piazze. “Il tempo è sospeso – sottolinea l’autore Spiro Scimone – e, probabilmente, stanno tutti prendendo parte all’ultimo giorno della loro vita”. Entrambe le coppie si abbandonano al flusso delle memorie, creando un universo parallelo abitato da frammenti di vita in comune, rimpianti, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi. “Quattro vite al tramonto – aggiunge il regista Francesco Sframeli –  alla prova del tempo e dei ricordi che non tornano più. E l’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna”. Con Amore, la compagnia Scimone Sframeli prosegue un originale percorso di ricerca drammaturgica “ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi”, dove i personaggi non hanno nome e sono “tutti vecchietti”. Un altro tassello della loro straordinaria e pluripremiata produzione artistica  “verso l’essenza del teatro, non perdendo mai il legame fra gli attori, il testo e il pubblico”.

Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Scimone Sframeli in collaborazione con Théâtre Garonne Toulouse ha ricevuto il Premio Ubu 2016 quale “miglior novità italiana o progetto drammaturgico” e, oltre ad essere candidato anche nella sezione “miglior spettacolo”, ha vinto anche il Premio Ubu 2016 quale “miglior allestimento scenico”.